Banche, governo interviene in Mps: arriva il salvataggio di Stato

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monte dei paschi morelli

Alla fine Monte dei Paschi non ce l’ha fatta a reggersi sulle sue sole forze e lo Stato, così come si andava vociferando da tempo, è dovuto intervenire per evitarne il fallimento. L’aumento di capitale che Mps stava provando a realizzare basandosi sulle forze di mercato non è andato in porto, per cui i soldi mancanti per la ricapitalizzazione ce li metterà lo Stato grazie al decreto Salvarisparmio scritto in fretta e furia dal governo Gentiloni.

Lo Stato salva Monte dei Paschi di Siena: ma quanto ci costa?

Il nuovo decreto salvabanche voluto dal governo prevede una spesa per lo Stato pari a 20 miliardi di euro. Non è ancora chiaro quanti di questi soldi verranno subito indirizzati al caso Monte dei Paschi, ma una mezza certezza c’è già: nonostante le rassicurazioni del ministro dell’Economia Padoan, 20 miliardi non sembrano una cifra sufficiente per ripulire definitivamente i bilanci delle banche italiane più traballanti.

Questi 20 miliardi di euro peseranno peraltro come un macigno sul debito pubblico – già enorme di suo – ma l’obiettivo più impellente del governo è quello di rassicurare i risparmiatori e il futuro di Mps. “Ci siamo mossi a seguito della presa d’atto di Mps della conclusione dell’operazione di mercato – ha affermato Gentiloni in conferenza stampa – e abbiamo concordato con i vertici europei le modalità di questo intervento”.

Risparmiatori e investitori di Mps: quali saranno le loro sorti?

Il comunicato diffuso dal Consiglio dei ministri ci permette di capire come funzionerà la tutela dei risparmiatori e degli investitori. Innanzitutto, gli obbligazionisti subordinati di Mps verranno rimborsati totalmente: “Il decreto contempla la possibilità di una conversione delle obbligazioni subordinate in azioni”, azioni che poi verranno probabilmente acquistate dal Tesoro.

Per salvaguardare il valore di queste proprietà si è pensato così ad uno schema di compensazione che vede la banca scambiare azioni con obbligazioni ordinarie di valore pari a quello delle obbligazioni subordinate. Sarà quindi il Tesoro ad acquistare le azioni oggetto di tale scambio. Questo schema permetterà quindi agli oltre 40mila risparmiatori di essere tutelati, mentre gli investitori istituzionali avranno una conversione che vedrà riconosciuto loro il 75% del valore nominale dei loro titoli.

Solo nelle settimane a venire si capirà come il Tesoro gestirà la sua partecipazione in Monte dei Paschi e se ci sarà un accordo con l’Europa per la progressiva dismissione della quota, molto probabilmente attesa per quando la banca avrà ritrovato il suo futuro di redditività e di crescita.