Credit Suisse: trimestrale soddisfacente, ma il taglio dei costi non si ferma

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Trimestrale al di sopra di ogni aspettativa per Credit Suisse Group. La banca svizzera si fa vanto di un utile a dir poco sorprendente nel terzo trimestre 2016. In miglioramento infatti tutte le unità principali del gruppo, ma nonostante ciò l’amministratore delegato Tidjane Thiam ha intenzione di non fare sconti sul piano di taglio dei costi e dei posti di lavoro.

Credit Suisse: i risultati finanziari del Q3 2016

Nel terzo trimestre 2016 l’utile netto della banca è sceso a 41 milioni di franchi rispetto ai 779 milioni di franchi incassati un anno fa. Gli analisti, invece, di utile non ne fiutavano neanche l’ombra, tanto è vero che nei loro report parlavano di una perdita che in quel caso veniva stimata in 150 milioni di franchi.

L’unità relativa all’area Asia-Pacifico attualmente sotto il controllo di Helman Sitohang, ha rilevato un utile prima delle imposte pari a 152 milioni di franchi, in calo di 10 milioni rispetto ai 162 milioni di utile registrato l’anno precedente. L’attività internazionale di gestione patrimoniale ha registrato invece degli incassi pari a 245 milioni di franchi contro i 197 milioni dello scorso anno, con una raccolta di 4.4 miliardi di franchi (in calo rispetto ai 5.4 miliardi del secondo trimestre).

L’istituto bancario più grande della Svizzera nel corso di quest’ultimo anno ha perso il 39% del valore di mercato. Nonostante tutto, però, le azioni hanno invertito la tendenza iniziando a recuperare le perdite di luglio e raggiungendo così un minimo record di 9.76 franchi.

Il piano di ristrutturazione di Credit Suisse

Da quando ha preso il comando lo scorso anno, Thiam ha provveduto ad eliminare migliaia di posti di lavoro, ha fortemente ridimensionato le attività di securities e si è voluto impegnare in particolar modo nella gestione del capitale per aumentare il profitto. Proprio giovedì scorso il CEO ha poi dichiarato che nonostante le prospettive restino tuttora “impegnative”, Credit Suisse è comunque sulla buona strada per riuscire a raggiungere gli obiettivi che si è dato in materia di riduzione dei costi.

Il CEO di Credit Suisse ha voluto premere sull’acceleratore, annunciando la messa in atto di un piano che porterà all’eliminazione di 6.000 posti di lavoro entro il 2016 e che avverrà a margine di un periodo in cui la banca è già stata costretta a smaltire 1 miliardo di dollari in titoli rischiosi. L’obiettivo prossimo, insomma, è di far fuori altri posti di lavoro entro la fine del 2016 affinché i costi totali possano tornare dentro i 19.8 miliardi di franchi.