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Prezzo Ethereum al ribasso per Petro e Maduro

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Il prezzo di Ethereum scende per via delle voci su Petro e Maduro

Il prezzo di Ethereum oggi continua la sua discesa sotto i 900 dollari non solo per la piatta performance giornaliera del bitcoin, ma anche per via di ciò che sta avvenendo in Venezuela. Infatti, nel paese sudamericano, il neo presidente Nicolas Maduro ha rivelato di aver ricevuto 735 milioni nel primo giorno di una prevendita della criptovaluta nativa del proprio paese, il “Petro”.

Petro è infatti il nome della criptovaluta che il governo venezuelano sta coniando in un piano che dovrebbe dare un po’ di nuova linfa all’economia del paese, soggetta ad una profonda crisi.

Cosa c’entra Ethereum?

Ebbene, la nuova criptovaluta Petro è basata su Ethereum, così come tante altre sviluppatesi in precedenza. Il token sarà introdotto tramite una ICO (Initial Coin Offering) in cui si offrirà la criptovaluta a un prezzo vantaggioso. Ciò detto, è piuttosto grave il fatto che Nicolas Maduro abbia ricevuto una grande somma di Petro nel primo giorno di ICO.

Il primo motivo è che non si snatura il mercato, che anziché crescere naturalmente vede la propria capitalizzazione aumentare spropositatamente. Il secondo motivo è dato dalla provenienza di tali fondi, che per ovvie ragioni dovrebbero essere statali. Il terzo motivo, è l’unione dei precedenti. Se la criptovaluta è stata progettata per dare nuova energia e fiato all’economia del paese, il suo valore non dovrebbe essere pilotato da istituzioni centrali.

Sarà interessante comunque vedere come proseguirà la ICO di Petro e in che modo reagirà il mercato venezuelano e non.

Alle 15:30 di oggi mercoledì 21 febbraio, il prezzo di Ethereum segna quota 872 dollari con un ribasso superiore al -8% rispetto alla stessa ora di ieri.

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Addio Bitcoin Cash? La critica di Microsoft

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Microsoft critica l'approccio del Bitcoin Cash

In questi ultimi giorni la Microsoft ha avviato un acceso dibattito sul Bitcoin Cash, arrivando a dire che si potrebbe arrivare anche ad un addio a tale criptovaluta. Infatti, il gigante dell’informatica, ha pubblicato sul proprio blog un post in cui espone le proprie considerazioni tecniche o meglio i propri piani circa lo sviluppo dei sistemi di identità decentralizzati utilizzando la blockchain. In tale contesto la stessa Microsoft preso una forte posizione dichiarando che sarebbe meglio tornare al Bitcoin originale, piuttosto che creare nuove criptovalute con le cosiddette fork.

Nel post sul blog di Microsoft pubblicato da Alex Simons si evidenzia il seguente passaggio:

“Mentre alcune comunità di blockchain hanno aumentato la capacità delle transazioni su catena (es. aumenti di blocchi) questo approccio generalmente degrada lo stato decentralizzato della rete e non può raggiungere i milioni di transazioni al secondo che il sistema genererebbe su scala mondiale”.

Di fatti, il BTC si è trovato sicuramente in difficoltà quando le transazioni sulla propria rete hanno raggiunto un numero molto elevato. Questa difficoltà contrasta con quella delle carte di credito, ad esempio, che possono gestire circa 50 mila transazioni al secondo su scala globale, mentre il sistema della la criptovaluta può gestirne soltanto 7. La soluzione trovata fu quella della fork, che nell’agosto 2017 creò Bitcoin Cash, con un “blocksize” otto volte più grande del precedente.

Tuttavia, il post di Microsoft ha rivelato una critica all’approccio di Bitcoin Cash, valutato come una “toppa” ad un problema più grande.

Una soluzione migliore, per alcuni esperti, sarebbe quella dell’elaborazione delle transazioni lontano dalla blockchain globale, attraverso un “Lightning Network”, una soluzione ai tempi lenti del Bitcoin. Questa prevederebbe l’apertura dei canali tra i partecipanti e il trasferimento della proprietà, con la scrittura dei risultati sulla blockchain una volta che il canale si chiude. Il team che lavora a tale soluzione ritiene che l’innovazione possa gestire miliardi di transazioni al secondo e potrebbe perciò costituire una potenziale svolta che ha entusiasmato molti addetti del settore.

Le critiche di Microsoft vanno viste da un punto di vista “costruttivo”, poiché la stessa è uno dei maggiori rivenditori ad accettare pagamenti in Bitcoin. Secondo la grande società guidata da Bill Gates, le tecnologie applicabili alla blockchain saranno la vera soluzione a tutti i problemi del Bitcoin.

Ripple si connette ai mercati emergenti

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Ripple si connette ai mercati emergenti

La società Ripple ha appena annunciato di aver stretto degli accordi con tre importanti istituzioni dei paesi emergenti, tra cui Cina, India e Brasile. Si tratterebbero, nello specifico, della Itau Bank (la più grande banca del settore privato in Brasile), la IndusInd in India e la InstaReM di Singapore.

Queste istituzioni hanno a loro volta annunciato i propri piani per l’utilizzo della tecnologia di Ripple e in particolare del prodotto XCurrent che consente di fornire pagamenti trasfrontalieri in tempo reale verso altre istituzioni finanziarie in tutto il mondo.

A questi tre grandi istituzioni si aggiungono anche altre società tra cui la brasiliana Beetech e la canadese Zip Remit. In entrambi i casi si tratta di gestori di rimesse con un alto tasso di crescita. Queste stanno utilizzando l’API XVia di Ripple per aprire corridoi di pagamento per i loro clienti. In aggiunta, entrambi cercano di stabilire una connessione per i propri clienti verso la Cina, utilizzando il network LianLian, di cui abbiamo evidenziato l’accordo con Ripple.

I dati della Banca Mondiale evidenziano che i pagamenti globali delle rimesse sono cresciute del 3,4% nel 2018, con India e Cina a guidare la classifica. Se si considera questo dato, quello di Ripple non può che essere che considerato un accordo di successo.

Secondo Patrick Griffin, a capo del team di business development di Ripple, la velocizzazione delle transazioni a un minor costo è fondamentale per i clienti dei mercati emergenti. Se ad esempio un cliente che lavora negli USA desidera spedire denaro alla propria famiglia in Brasile, India o Cina, è importante che le istituzioni finanziarie possano processare i pagamenti nel più breve tempo possibile.

Velocità e minor costo. La ricetta di Ripple sembra davvero essere tanto semplice quanto efficace. E alle istituzioni bancarie piace sempre di più.

La quotazione degli XRP di Ripple invece oggi perdono terreno rispetto a ieri, con una variazione del -6,31% rispetto alle ore 13:00 di ieri. Ci si domanda se un utilizzo massiccio della tecnologia Ripple possa apportare benefici alla valuta digitale nativa, XRP. Probabilmente maggiori risultati ci saranno quando le stesse società e istituzioni includeranno nel loro sistema anche la stessa valuta, con il sistema XRapid, di cui abbiamo parlato più volte, anche a proposito dell’accordo di Ripple con Western Union.

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Azioni Poste Italiane, breakout con volumi in aumento

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Azioni Poste Italiane, breakout con volumi in aumento

Analizzando il grafico weekly delle azioni Poste Italiane per mezzo di candele cumulate heikin ashi possiamo osservare come il titolo è privo di una forte direzionalità. Le quotazioni infatti sono molto volatili e si sono mosse sostanzialmente in un trend laterale molto ampio. Infatti le quotazioni dopo aver raggiunto il bottom di mercato in area 4,98€ (freccia viola) ha fatto registrare una significativa performance positiva di circa il 40%. Notiamo, inoltre, che durante la fase laterale il titolo ha fatto registrare volumi molto bassi, quasi sempre sotto la media. In questo momento i prezzi si trovano al di sopra di tutte le medie mobili esponenziali.

Azioni Poste Italiane, breakout con volumi in aumento

Analizzando il titolo attraverso un grafico daily con candele classiche possiamo osservare come le quotazioni del titolo Poste Italiane il giorno 15 dicembre 2017 (freccia blu) facendo registrare volumi in aumento (cerchio arancione) ha chiuso la giornata di contrattazione con un rialzo di circa 4 punti percentuali. Da qui l’azione si è mossa verso l’alto guadagnando oltre il 10%. Inoltre, nella scorsa giornata di contrattazione le quotazioni hanno fatto registrare ancora volumi in aumento segno di un interessamento al titolo da parte di investitori istituzionali.

Cosa aspettarsi per il futuro? A nostro avviso, le quotazioni delle azioni Poste Italiane potranno continuare a muoversi verso l’alto ma il rialzo sarà lento e graduale. L’azione sarà condizionata anche dall’andamento del nostro indice Ftse Mib il quale se farà registrare nuovi massimi trascinerà con sé molti titoli. Osserviamo, infine, come i nostri indicatori sono tutti in area positiva.

Nel momento in cui scriviamo l’azione Poste Italiane batte quota 6,744€.

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Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Stellar Lumens e Ethereum a confronto

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Stellar Lumens e Ethereum a confronto

A seguito delle prestazioni altalenanti che hanno caratterizzato il mercato delle criptovalute nei primissimi mesi del 2018, l’attenzione degli investitori si allarga alla ricerca di nuovi progetti che si affacciano sulla piazza del trading, come Stellar Lumens. In molti dunque si domandano se sia più conveniente scommettere su criptovalute appena nate, con la potenzialità di espandersi e crescere in brevissimo tempo portando a ingenti profitti, o se sia preferibile diminuire i rischi investendo su realtà più consolidate.

Da questo punto di vista può rappresentare un utile esercizio il confronto tra due diverse realtà con prospettive di guadagno differenti, e analizzare una nuova moneta digitale come Stellar Lumens, rispetto a Ethereum che rappresenta un solido protagonista nel panorama composito delle criptovalute.

Stellar Lumens

Secondo una stima, sono circa 2 miliardi le persone sulla Terra che non possiedono un conto corrente presso un istituto bancario ma con la necessità di operare trasferimenti di denaro. E’ a questa enorme platea di possibili clienti che si rivolge Stellar Lumens, con una piattaforma basata su tecnologia blockchain e una moneta digitale dedicata alle transazioni di valori, bypassando i tradizionali circuiti finanziari e i costi e tempi correlati alle loro operazioni.

Anche se non ha ancora raggiunto la popolarità di altre criptovalute, come Bitcoin, Stellar Lumens vuole identificarsi come una soluzione globale, economica e sicura.

Stellar Lumens è disponibile per le contrattazioni sulla piattaforma IQ Option.

Ethereum

Rispetto a Stellar, Ethereum presenta il vantaggio di una realtà molto più sviluppata e solida. Se Stellar raggiunge infatti al momento una capitalizzazione di mercato di 8,3 miliardi di dollari, Ethereum può vantare su una ben più consistente cifra di 91,7 milardi. Inoltr, la vastissima base di utenti, e la popolarità e affidabilità che ha raccolto tra operatori e addetti la rende una piattaforma appetibile e scelta da diverse altre realtà che ad essa si appoggiano per sviluppare i loro progetti.

Quale delle due è un migliore investimento?

Come abbiamo visto, entrambe possono rappresentare una valida opzione di investimento. Se da una parte Ethereum garantisce più stabilità e sicurezza, dall’altra Stellar può offrire guadagni consistenti nel breve e medio termine data la sua potenzialità di crescita. Al momento il prezzo della moneta digitale collegata a Stella, XLM, si aggira attorno agli 0,50$ e promette rapidi aumenti.

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Pagare con Litecoin, con Litepay ora si può

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Litecoin lancia Litepay

Tramite il sistema Litepay si potrà pagare con Litecoin a livello retail. E’ la vera novità di questi giorni, che per certi versi si potrebbe benissimo definire come una vera e propria rivoluzione. Mentre le altre valute digitali restano spendibili sono in canali secondari o per meglio dire privati, Litecoin fa il grande passo e lancia Litepay.

Litepay è un sistema che consente di conservare i propri Litecoin e spenderli e spenderli ovunque. Secondo quanto riporta il sito ufficiale di Litepay, infatti, il sistema accetta LTC per i pagamenti per la tua attività e per utilizzarli al dettaglio, nell’ecommerce, per le fatture, per le donazioni e per accettare pagamenti dai clienti in tutto il mondo.

Secondo lo stesso sito si possono ottenere pagamenti in Litecoin o nella propria valuta corrente direttamente sul proprio conto in banca, senza volatilità di prezzo o rischi. Infatti, le transazioni avverrebbero in modo istantanei.

Per iniziare, basta creare un portafoglio per gestire i propri litecoin con un sistema di sicurezza P2SH (Multifirma), un portafoglio SegWit messo in sicurezza con BitGo, disponibile per tutti i principali dispositivi mobile e browser desktop.

Uno degli aspetti più interessanti di LitePay sta nella LitePay Card, che consente di caricare dollari e usare il portafoglio di Litecoin con zero commissioni.

Sul sito ufficiale è possibile ottenere informazioni sul portafoglio, sulla carta e su tutti gli altri aspetti che caratterizzano questo nuovo interessante sistema lanciato dal team di Litecoin.

Nel frattempo, il prezzo del Litecoin è salito ulteriormente. Oggi alle  16:53 segna quota 241,28 dollari con una variazione del +6,98% su base giornaliera.

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Ripple, progetto avanza ma quotazione ferma

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Ripple, prezzo stabile ma progetto a buon passo

La quotazione dei ripple sul mercato sembra essersi cristallizzata attorno a quota 1,15 dollari, a cui batte ormai da diversi giorni. Considerata la grande volatilità che caratterizza il mercato delle criptovalute, il prezzo fermo potrebbe essere anche un bene. La stabilità del prezzo è in realtà da leggersi insieme alla recente costanza del Bitcoin, che da 7 giorni offre performance al rialzo leggere ma costanti. Si potrebbe quasi dire “come ai bei tempi”.

Alle ore 16:10 di martedì 20 febbraio, la quotazione degli XRP di Ripple secondo la media fornita da CoinMarketCap, è pari a 1,13 dollari. La variazione su base giornaliera rispetto a 24 ore fa vede un ribasso del -1,39%. Per il Bitcoin, invece, un rialzo del 4,4%.

Il progetto Ripple invece sale di valore

Se da una parte il prezzo dei ripple intesi come valuta è fermo, dall’altra il progetto Ripple intesa come società procede a buon passo. Di questi giorni la notizia dell’ufficialità dell’avvio dei test da parte della Western Union, così come dell’avvio da parte della Banca Centrale Saudita. Quest’ultima non è la prima banca centrale a testare la tecnologia Ripple, che infatti già collabora con la Banca d’Inghilterra. Proprio dalla Banca d’Inghilterra arrivano oggi le dichiarazioni del governatore Mark Carney a proposito del futuro di BTC, che includono tuttavia parole lodevoli per la tecnologia blockchain.

Ripple è disponibile alla negoziazione su exchange e piattaforme di trading come la piattaforma CFD Plus500.

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Governatore Banca d’Inghilterra: il Bitcoin ha fallito

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Mark Carney, il bitcoin ha fallito

Il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, in una dichiarazione a proposito del Bitcoin non le ha mandate certo a dire. Le sue parole sono state molto dure, dicendo che “Bitcoin fino ad ora ha per lo più fallito”.

Le parole del governatore si riferiscono al bitcoin inteso come moneta, poiché non è ancora molto utile per il suo utilizzo. Un punto sul quale si potrebbe discutere, ma che per il quale non si può dare troppo torto a Carney.

Ciò nonostante, lo stesso governatore della Bank of England ha invece lodato la tecnologia blockchain, così come in tanti prima di lui hanno già fatto. Proprio in un articolo su Ripple evidenziavamo come la Banca d’Inghilterra sia stata la prima banca centrale ad aver avviato valutazioni sulla blockchain di Ripple, seguita pochi giorni fa dalla Banca Centrale Saudita.

Carney ha infatti definito molto utile la blockchain nel sistema delle transazioni finanziarie, così come riportato dal Telegraph, ma che il mercato delle criptovalute segue una storia a parte.

A fare eco a Carney vi sono agenzie di rating e altri esponenti di istituzioni economiche. Dalla Goldman Sachs, infatti, arrivano dichiarazioni circa scenari super pessimisti sulle criptovalute, delle quali, a detta dell’analista Steve Strongin, solo alcune resteranno “vive”.

Dalla Svizzera, l’analista premio Nobel Robert Shiller ha definito Bitcoin un esperimento, che non durerà per molti anni.

Dalla Banca Centrale di Svezia, ancora, la DG Cecilia Skingsley, afferma che il Bitcoin non è neanche una valuta, poiché non ha un valore di negoziazione nella vita reale e non vi è un tasso di cambio stabile. Per la stessa Skinglsey, Bitcoin resta interessante per gli investimenti ma che le forti fluttuazioni hanno reso necessaria una forte regolamentazione del settore.

A dar prova di queste parole, il nuovo incremento del prezzo del Bitcoin, salito nuovamente sopra quota 11 mila dollari e con un rialzo di oltre +34% negli ultimi 7 giorni.

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Foto di copertina: Wikimedia Commons.

Ethereum Euro, al test della trendline discendente

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Ethereum Euro, al test della trendline discendente

Nella nostra precedente analisi del 15 gennaio 2018 analizzando il cross Ethereum Euro avevamo posto il focus dei nostri lettori sul fatto che i prezzi avevano raggiunto nuovi massimi fino ad area 1.168,50€ che rappresenta il massimo storico. Da qui le quotazioni si sono mosse in una fase ribassista di breve termine che ha avuto la veste di un abbondante ritracciamento che si è arrestato in area 451,00€. Da qui la criptovaluta è ripartita al rialzo riprendendo il proprio bullish trend di fondo. Quando scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione in area 764,00€.

Ethereum Euro, al test della trendline discendente
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Cosa è successo successivamente? Le quotazioni dei cambio Ethereum Euro si sono mosse sostanzialmente in maniera laterale con volumi molto bassi. I prezzi, inoltre, in questo momento stanno danzando sulla trendline 1/1 del ventaglio di Gann provandola ad attraversare in maniera definitiva. Le quotazioni si trovano anche al ridosso della trendline discendente (linea fucsia) che parte dai massimi storni fatti registrare. Osserviamo, infine, come i nostri indicatori si stanno riportando tutti in area positiva.

Cosa aspettarsi per il futuro? Rimaniamo fermi sulla nostra view rialzista di medio termine e a nostro parere la violazione rialzista definitiva e con volumi della trendline 1/1 del ventaglio di Gann e della trendline discendente, potrebbe far registrare nuovi ed interessanti rialzi. Ricordiamo che le nostre analisi non fanno riferimento a brevi/brevissimi time frame.

Nel momento in cui scriviamo l’Ethereum batte nei confronti dell’Euro quota 758,83 con un rialzo dello 0.10%.

Ethereum è contrattabile al rialzo e ribasso sulla piattaforma Plus500.

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Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento. Ricordiamo, inoltre, che le criptovalute sono soggette ad un’alta volatilità.

Bitcoin sopra gli 11 mila dollari, prima volta da gennaio

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Il prezzo del Bitcoin torna sopra 11 mila dollari per la prima volta da gennaio.

Per la prima volta dal mese di gennaio, il prezzo di Bitcoin torna sopra quota 11 mila dollari. Il merito di questo risultato è dovuto principalmente al temporaneo armistizio che i governi hanno concesso alla criptovaluta. Dopo aver subito durissimi colpi a causa delle forti regolamentazioni in Corea del Sud, divieti in Cina e alle minacce di regolamentazione e divieti in altri paesi, la criptomoneta sfrutta l’ossigeno a disposizione per tornare sopra il livello diecimila, seguito dal livello undicimila.

Non accadeva dal mese di gennaio, mese in cui, lo ricordiamo, il Bitcoin ha dapprima effettuato un tentativo di recupero a seguito delle grosse perdite di dicembre, ma senza successo. A spingerlo in basso, i riflettori dei ministeri della finanza di mezzo mondo, che commentavano a proposito del bitcoin, con promesse (o minacce) di forte regolamentazioni. Alcuni di questi sono passati dalle parole ai fatti, come in Corea del Sud, in cui è diventato obbligatorio identificarsi per poter accedere alle compravendite di bitcoin.

La motivazione alla base di tali misure è data dalla trasparenza richiesta dalle autorità, al fine di non consentire che il bitcoin diventi uno strumento finanziario in mano alla criminalità, che potrebbe effettuare operazioni di riciclaggio. Ancora, sono molto forti le preoccupazioni legate al terrorismo.

Il prezzo del bitcoin fino al giorno 6 febbraio ha pagato anche il panico generatosi tra i vari possessori, nel gergo tecnico denominati “holders”. Questi infatti hanno visto crollare il prezzo del BTC fino a 6.000 dollari e più volte in tanti hanno avuto il richiamo alla vendita. Per proteggere gli ultimi profitti prima di un possibile tracollo, oppure per proteggersi da ulteriori perdite.

Dal giorno 6 febbraio invece si è concretizzata una inversione di tendenza, per il bitcoin e per tutte le altre criptovalute a seguito, sulle quali il bitcoin s’impone con una correlazione molto forte, nonostante la diversità dei progetti in campo dietro a ogni asset digitale.

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Come dopo ogni risalita di china, si intravedono nuovamente gli analisti che parlano di previsioni sul bitcoin nel 2018. C’è chi parla di 25 mila dollari (Tom Lee, un nome ben noto a Wall Street) e addirittura 100 mila dollari (Kay Van-Petersen, analista di Saxo Bank). Per contro, Goldman Sachs resta dell’idea che andrà “a zero”, un’ipotesi che non nega neanche il sempre razionale e cinico Vitalik Buterin (creatore di Ethereum), il quale afferma che le criptovalute sono talmente volatili che potrebbero arrivare “a zero” in qualsiasi momento.

In realtà, dietro le parole di Buterin c’è la presa di coscienza che per il momento dietro molte criptovalute non c’è un’attenzione al loro progetto sottostante o ai loro obbiettivi, piuttosto una corsa all’acquisto per fini di lucro.

*I CFD sono strumenti complessi e presentano un alto rischio di perdita rapida di denaro per via della leva. Tra il 74-89% degli investitori perde denaro quando negozia CFD. Considera se puoi permetterti l'alto rischio di perdere il denaro investito.
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