Home Blog Page 49

Ripple, tra luci e ombre: test positivi e report “gialli”

0
Ripple e XRP tra luci e ombre

La valuta digitale Ripple sembra ottenere sempre più spazio al centro della scena delle criptovalute. La si pone come “nuova” concorrente del Bitcoin, la si pone su una categoria differente del Bitcoin, la si osserva e la si giudica da numerosi punti di vista aumentando a volte più la confusione che l’informazione.

Ripple, così come altri progetti, fa storia a sé. La sua valuta, XRP (“ripple” con la r minuscola), non esprime il valore del progetto. E proprio a proposito del progetto, arrivano novità importanti. Alcune positive, altre molto meno.

I test di Ripple

E’ di queste ore infatti la notizia della soddisfazione da parte di Crédit Agricole e di Cuallix circa i loro test del sistema Ripple.

Per quanto riguarda Crédit Agricole, si tratta di un test per aumentare la velocità dei trasferimenti di credito tra paesi differenti, attuati da clienti lavoratori all’estero. La banca ha dichiarato che il test coprirà i trasferimenti di salario in franchi svizzeri per alcuni clienti transfrontalieri, tra la banca regionale Crédit Agricole des Savoie e la Swiss bank Crédit Agricole Next Bank. Un report dei progressi di tale test sarà presentato al Paris FIntech Forum a Parigi il 30 gennaio.

Per quanto riguarda Cuallix, invece, occorre evidenziare che la società sta utilizzando il servizio xRapid offerto da Ripple, per inviare denaro più velocemente e con meno costi tra USA e Messico. La dirigenza di Cuallix si sta mostrando ampiamente soddisfatta. In un tweet, ripreso da quello ufficiale di Ripple, il CFO di Cuallix Nicolas Palacios ha evidenziato che l’efficienza è aumentata del 1000% e che xRapid sta funzionando perfettamente.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

Le critiche a Ripple

Fin qui, tutto bene. Ma purtroppo per Ripple ci sono anche le critiche, così come quelle evidenziate dopo alcuni report effettuati da grandi testate giornalistiche tra cui CNBC e Bloomberg. In questi report, si evidenziano alcuni particolari sospetti della criptovaluta XRP.

Tutto ciò mentre probabilmente al World Economic Forum sarà menzionata con toni molto più pacati rispetto a quanto accadrà per il Bitcoin.

Blooomberg infatti sottolinea come se da una parte le banche siano interessate alla tecnologia di Ripple, evidenzia come invece siano altamente disinteressate alla criptovaluta XRP, che la società promuove come un “facilitatore” della tecnologia.

A questo si aggiunge la natura sospetta di transazioni condotte dai fondatori di Ripple, che possiedono circa il 60% di tutti gli XRP emessi e che abbiano venduto ripples per un valore di 91,6 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2017, dopo il suo incremento di valore (rapporto CNBC).

Mentre XRP scendeva, Stellar Lumens saliva. Stellar Lumens condivide la propria tecnologia con Ripple.

Due esperti fanno il punto su Ripple

Interessanti le dichiarazioni degli esperti Jens Bader e Greg Adams, utili anche a ricordare alcuni aspetti fondamentali del progetto Ripple.

Jens Bader sostiene che XRP non dovrebbe essere considerata una criptovaluta capace di competere con Bitcoin. Tale concetto, potrebbe essere visto sotto un punto di vista di valore e supply. Dato che XRP presenta una supply di 99 miliardi di unità, difficilmente riuscirà a competere con un bitcoin che ne presenta solo 16 milioni (inizialmente erano 21 milioni ma 5 milioni sparirono alcuni anni fa).

Jens Bader ha inoltre ricordato che la XRP di Ripple si basa su un sistema centralizzato.

Greg Adams, proprietario e AD di Blockt.com, invece, ha ricordato come Ripple sia un progetto per fornire un accordo transfrontaliero tra le banche, risolvendo problemi di velocità e costi operativi. Inoltre, evidenzia come non sia stato progettato per l’uso al dettaglio, perciò il suo valore potrebbe già essere più alto di quello che gli investitori in criptovalute si aspettano.

La domanda da porsi con Greg Adams, infatti, sarebbe lecita: per quali motivi i piccoli investitori acquistano XRP, se non per rivenderli a prezzo più alto? Il loro utilizzo, non è stato progettato per l’uso al dettaglio. Non si può quindi per questo paragonare al bitcoin, nato invece proprio per sostituirsi alla valuta legale.

Il dibattito, su Ripple e gli XRP, si fa quindi sempre più interessante.

World Economic Forum, Ripple paga per Bitcoin

0
Ripple e Bitcoin al World Economic Forum

La valuta digitale Ripple oggi paga nuovamente la sua ancora forte correlazione con il prezzo del Bitcoin. Infatti, dal World Economic Forum, che si sta tenendo in queste ore a Davos, non arrivano buone notizie per il Bitcoin, notizie che si ripercuotono su tutto il resto delle criptovalute, nonostante la diversità dei progetti, del loro valore e dei loro obbiettivi.

La quotazione degli XRP di Ripple è infatti passata stamattina da quota 1,29$ a quota 1,12$ in meno di 2 ore, seguendo lo stesso percorso effettuato dal Bitcoin.

Qui di seguito mostriamo il confronto tra il grafico relativo al cambio Ripple Dollaro, e quello relativo al cambio Bitcoin Dollaro.

Iniziamo con il grafico relativo al cambio BTC/USD, che paga le dichiarazioni del ministro delle finanze britannico al World Economic Forum, circa le probabili misure di regolamentazione sul Bitcoin. A queste si aggiungono le dichiarazioni di Trump, anch’esse riguardanti la “necessaria regolamentazione” per evitare il suo utilizzo per fini illeciti.

Bitcoin Dollaro

Proseguiamo quindi con il grafico relativo al cambio XRP/USD.

Cambio Ripple Dollaro

Come si può notare, come spesso accade nei giorni in cui avvengono dichiarazioni o eventi particolarmente rilevanti per il bitcoin (prima ancora che per le criptovalute in generale), i percorsi dei prezzi seguono delle movimentazioni molto simili, quasi identici.

La forte correlazione tra il prezzo degli XRP di Ripple e i bitcoin, non ha niente a che fare con la valutazione complessiva sui loro progetti. Si tratta di una correlazione strettamente finanziaria, che interessa solo le loro valute digitali per via del trading criptovalute.

A differenza delle valute tradizionali, le cui movimentazioni sono legate innanzitutto a fattori macroeconomici e in secondo luogo a dichiarazioni di alti esponenti delle banche centrali o dei governi, le criptovalute per il momento seguono innanzitutto il Bitcoin, che a sua volta si trova ad avere a che fare con numerosi fattori, per lo più dovuti alla regolamentazione dei diversi paesi e ad altre variabili come ad esempio il mercato dei futures. A questi fattori si aggiunge anche quello della possibilità di utilizzo dei bitcoin sui vari siti in cui è possibile spenderli.

Infine, per quanto riguarda Ripple, vi sono dei fattori esterni che riescono a muovere i prezzi, come ad esempio l’adozione da parte di importanti società, come nel caso di MoneyGram, oppure l’eventuale inserimento in determinate piattaforme di scambio, o il mancato tale, come nel caso di Coinbase.

In questo momento, alle 12:33 del 26 gennaio 2018, XRP segna quota 1,17641 sul dollaro. La capitalizzazione di mercato è poco superiore ai 45 miliardi di dollari.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

A Davos il Nobel Robert Shiller non scommette sulla durata di bitcoin

0
Il premio Nobel Robert Shiller
Foto da robertshillerblog.blogspot.it

Bitcoin e le criptovalute sono certamente uno degli argomenti trattati e discussi in questi giorni a Davos, in occasione del Forum Economico che si tiene tutti gli anni e raggruppa nella cittadina svizzera leader politici, protagonisti della finanza e studiosi ed economisti per ragionare delle tendenze e delle evoluzioni dei mercati. In quest’occasione Robert Shiller, vincitore nel 2013 del premio Nobel all’economia per gli studi di finanza comportamentale e le ricerche sulla volatilità dei prezzi degli asset finanziari, è tornato a parlare di moneta virtuale preconizzando per bitcoin una prospettiva di durata limitata nel tempo.

Nonostante Shiller si dichiari positivamente colpito dalla tecnologia alla base del bitcoin, da lui definito “un’idea veramente geniale”, non si può immaginare che rappresenti “un valore permanente” nel mondo internazionale della finanza. “Mi piace pensare al bitcoin come a un esperimento – ha dichiarato il premio Nobel – certamente interessante ma non destinato a durare nelle nostre vite. Stiamo ponendo troppa enfasi sul bitcoin stesso, mentre dovremmo allargare le nostre attenzioni alla tecnologia blockchain e alla sua capacità di espandersi a altre applicazioni pratiche”.

Arrivano anche alcune prese di posizione ufficiali dall’establishment politico occidentale, dopo le più recenti restrizioni messe in atto, nei confronti delle monete virtuali, dai governi di Cina e Corea del Sud. E se il primo ministro del Regno Unito Theresa May si dice preoccupata dall’uso potenziale che delle criptovalute possano fare soggetti criminali, tramite i trasferimenti anonimi di capitali, e si impegna a “controllare questo aspetto con estrema attenzione”, il segretario del Tesoro degli Stati Uniti ribadisce il concetto ricordando che la priorità del governo americano è “assicurarsi che le criptovalute non siano usate per attività illecite”.
“Per questo negli Usa il possesso di un portafoglio virtuale con bitcoin – ha ricordato Steven Mnuchin – è soggetto alle stesse regole che controllano il sistema bancario istituzionale”.

Azioni Ferrari, forte tendenza positiva di fondo

0
Azione Ferrari, forte tendenza positiva di fondo

Nella seguente analisi tecnica ci occuperemo delle azioni Ferrari.
Analizzando il grafico weekly (grafico in alto) per mezzo di candele cumulate heikin ashi, possiamo osservare come i prezzi dopo aver fatto registrare il bottom di mercato in area 27,90€ hanno invertito rotta impostandosi al rialzo.

Tale bullish trend, che le quotazioni stanno cavalcando ancora oggi, ha portato le quotazioni fino ad area 105,30 con una performance positiva dai propri minimi di oltre il 300%. Durante la salita i prezzi non sono andati mai al di sotto della media mobile a 50 periodi (linea viola), segno di grande forza da parte del titolo.

Azione Ferrari, forte tendenza positiva di fondo
Powered by Trading View

Analizzando il grafico daily, possiamo osservare come il breakout di area 71,00€ (linea viola orizzontale) accompagnato da volumi in forte aumento (cerchio viola) ha dato la spinta alle quotazioni verso importanti rialzi. Dopo aver raggiunto i propri massimi storici in area 105,30 i prezzi hanno compiuto una fisiologica correzione che si è arrestata sulla media mobile a 200 periodi (cerchio blu).

Cosa aspettarsi per il futuro? In questo momento le quotazioni si stano muovendo in una fase laterale la cui violazione con volumi in aumento potrebbe spingere le quotazioni verso nuovi massimi storici ed interessanti rialzi. Attendiamo, dunque, la conferma da parte del mercato.

Nel momento in cui scriviamo le azioni Ferrari battono quota 95,00€.

[plus_chart chart=”RACE”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Perché oggi Bitcoin scende? Analisi e risposta

0
Grafico relativo al cambio Bitcoin Dollaro del 26 gennaio 2018

La mattina di oggi 26 gennaio 2018 inizia male per il Bitcoin e per il comparto delle criptovalute. Il cambio BTCUSD infatti segna 10.577$ alle ore 10:50, perdendo circa 1.000$ dallo scoccare della mezzanotte. Andiamo qui di seguito a fare un’analisi fondamentale relativa a questo ribasso.

Come si può notare dal grafico qui sopra, il cambio BTCUSD, ovvero Bitcoin Dollaro Statunitense, ha fatto segnare un forte ribasso a partire dalle 07:45. Il movimento ribassista si è protratto senza particolari pause fino alle 09:30, quando si è assestato attorno a quota 10.600$ per poi riprendere a scendere dalle 10:15.

Il ribasso del Bitcoin, così come verificato in numerose altre occasioni, porta al ribasso anche altre valute digitali come Ripple, Ethereum, Litecoin e le altre più piccole, tra cui Cardano, Stellar, NEM, Bitcoin Cash ecc.

Lo stesso grafico relativo al cambio Bitcoin Dollaro o BTCUSD lo riproponiamo qui di seguito, insieme ai volumi. Si può notare come nel tentativo di rimbalzo, i volumi non siano stati abbastanza convincenti per la sua continuazione, per poi infatti riprendere con il proseguimento del trend ribassista.

I volumi relativi al grafico BTCUSD del 26 gennaio 2018

Ma cosa ha causato la caduta del Bitcoin? 

La ragione principale per il ribasso del Bitcoin di stamattina sta nelle dichiarazioni del primo ministro britannico e del ministro delle finanze riguardo a nuove leggi e regolamentazioni per controllare il trading di criptovalute. Nella giornata di ieri, Theresa May aveva dichiarato di temere per una crisi delle criptovalute, annunciando che il governo sta seguendo con serio interesse il fenomeno, soprattutto riguardo al possibile utilizzo delle criptovalute per fini criminosi.

Philip Hammond, ministro delle finanze, ha ufficializzato la “chiamata” alla regolamentazione per il trading di Bitcoin, nonostante lo stesso abbia fatto cenno alle potenzialità della tecnologia blockchain.

Tali dichiarazioni arrivano dal World Economic Forum, che si sta tenendo a Davos, in cui pareri sul Bitcoin sono arrivate e continuano ad arrivare anche da eminenti economisti, come nel caso di Robert Shiller, premio Nobel per l’economia, il quale ha affermato che il Bitcoin non sarà una “realtà permanente” del mondo finanziario.

D’altro canto, occorre ricordare che il Bitcoin è nato proprio per mettersi in contrapposizione con il mondo finanziario e le sue logiche. Lo scontro, pare quindi stia arrivando ai massimi livelli.

Cambio Euro Dollaro all’indomani di Draghi e di Trump

0
Cambio Euro Dollaro all'indomani di Draghi e di Trump

E’ stata una settimana molto importante per il cross Euro Dollaro in quanto erano in programma l’intervento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello del presidente della BCE Mario Draghi. Entrambi gli interventi hanno previsto dichiarazioni dei due presidenti sulle rispettive monete e sul cambio Euro Dollaro.

Cosa ha detto in sintesi Trump? Il presidente degli Stati Uniti, in contraddizione su quello che aveva detto ad aprile, ha affermato che vorrebbe vedere un dollaro forte. Dal suo canto, invece, Mario Draghi si è mostrato “colomba” mostrandosi rassicurante e facendo intendere che egli vorrebbe un euro debole. Tutti d’accordo quindi, ci dovremmo chiedere. Eh sì, a parole, ma il mercato sta reagendo in maniera diversa. A questo punto non ci resta che analizzare graficamente il cross.

Analizziamo il cambio Euro Dollaro da un punto di vista tecnico.
Nella nostra precedente analisi del 23 gennaio 2018, ovvero prima degli interventi dei due presidenti, parlando di Euro Dollaro avevamo detto di rimanere fermi sulla nostra view rialzista di medio periodo anche se non erano esclusi leggeri ritracciamenti di breve termine. Avevamo concluso dicendo che il cambio euro dollaro aveva, quindi, ancora spazio per salire. Quando scrivevamo ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione.

Cambio Euro Dollaro all'indomani di Draghi e di Trump
Powered by Trading View

Cosa è successo successivamente? Il cambio Euro Dollaro ha continuato a muoversi verso l’alto con un conseguente apprezzamento dell’Euro nei confronti del Dollaro. Il mercato, dunque, sta rispondendo in maniera diversa dalle attese e dichiarazioni dei due presidenti.

Cosa aspettarsi ora il futuro? A nostro parere, salvo eventi imprevedibili, il cambio nel medio termine ha ancora spazio per far registrare nuovi top di periodo almeno fino alla trendline discendente di lungo termine (linea rossa). Il rialzo comunque sarà lento.

[plus_chart chart=”EURUSD”]

Nel momento in cui scriviamo il cross euro dollaro batte quota 1,2465.
Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Criptovaluta Dogecoin: dallo scherzo al miliardo di capitalizzazione

0
Il logo della criptovaluta Dogecoin

Quando Jakcson Palmer la fondò nel 2013, tutto pensava tranne che avrebbe fatto così tanto successo. Eppure Dogecoin, la criptomoneta nata a metà tra una sfida e uno scherzo, è oggi una delle criptovalute emergenti più interessanti!

Palmer la ideò con uno scopo preciso: da un lato usarla per gestire meglio delle raccolte fondi finalizzate a cause benefiche, e dall’altra avvalersene per fare crowfunding su attività molto meno serie. Insomma, Dogecoin sarebbe dovuta servire fondamentalmente per raccogliere denaro e dirottarlo al finanziamento di alcune specifiche cause. Fatto sta però che Dogecoin è diventato tutt’altro, perché col passare del tempo questa criptomoneta ha attirato sempre più l’attenzione di investitori e speculatori e, si dice, anche di qualche pseudo criminale interessato all’e-currency per riciclare denaro.

Proprio per questo Jackson Palmer ha abbandonato la nave e lasciato che ad occuparsene fossero altre persone: il suo obiettivo, in fondo, non aveva nulla a che vedere con ciò che Dogecoin è poi diventata. Anzi, Palmer aveva preso tanto ironicamente la questione da aver dato alla sua criptovaluta un nome e un logo chiaramente ispirati a Doge, lo shiba inu che popola i simpatici meme oramai presenti su blog e social network.

Dopo l’abbandono di Palmer, avvenuto nel 2015, Dogecoin ha attraversato un biennio di sostanziale stagnazione. Nel 2017 però qualcosa si è riacceso e la criptovaluta ha cominciato a crescere a ritmi sostenuti fino a raggiungere il miliardo di capitalizzazione e un volume di scambio superiore ai cento milioni.

Coloro i quali stanno dietro il suo sviluppo, come il programmatore Max Keller, a differenza di Palmer mostrano un grande entusiasmo per come stanno andando le cose: “Sono fiero di ciò che abbiamo raggiunto con Dogecoin e felice di essere parte integrante di questa fantastica community”. Una soddisfazione, questa, che è anche frutto del fatto che Dogecoin ha il successo che ha pur non essendo certo una delle criptovalute più all’avanguardia. Anzi, secondo gli sviluppatori il suo segreto sta proprio nell’essenzialità: “Questo – ha aggiunto Keller – è anche il motivo che ci induce a non introdurre qualsivoglia innovazione nel sistema”.

ICO criptovalute, cosa sono e come affrontarle

0
Cosa sono le ICO e come funzionano

Solitamente l’introduzione di una nuova criptovaluta è affidata al lancio di una ICO, o Inital Coin Offering: sul modello delle IPO, Initial Public Offering, attraverso una ICO i team che hanno sviluppato una piattaforma di funzionamento basata sulla tecnologica blockchain e “coniato” quindi, in modo figurativo, una nuova moneta virtuale, si aprono al mercato degli investitori e cercano un finanziamento al loro lavoro attraverso la vendita al pubblico della valuta digitale.

Nel solo 2017 sono stati raccolti, proprio attraverso il meccanismo delle ICO (a volte si può trovare anche il sinonimo ITO, dove T sta per token), circa 7 miliardi di dollari.

Come orientarsi nella giungla delle nuove criptovalute e delle continue ICO, nella quale convivono progetti autentici e utopici, iniziative concrete e ben strutturate, meri investimenti speculativi e persino truffe ben congegnate?
Ad ogni ICO, e quindi indirettamente a ogni nuova moneta digitale, è collegata un fine strumentale. Se nei prospetti informativi e finanziari dell’offerta la direzione dell’investimento non è ben espressa, o se il progetto sembra fumoso e non chiaro, è meglio evitare di investire il proprio capitale.

È sempre presente una certa parte di rischio in ogni ICO, data la sua stessa natura di investimento in un progetto in fase di partenza: è bene quindi comprendere l’entità dei rischi e studiare la solidità dell’idea e del team che la propone. Non sempre le ICO riescono a raggiungere gli obiettivi fissati, a volte per un’eccessiva ambizione o per una debolezza strutturale della proposta: applicare lo stesso senso pratico e la medesima razionalità usati in ogni altro tipo di investimento economico o scelta di tipo finanziario permetterà all’investitore di ben orientarsi tra le nuove ICO.

Leggere con attenzione ogni singolo dettaglio del prospetto finanziario, che rimane sempre il fondamentale dato di riferimento per giudicare una ICO, e valutare con ponderatezza serietà e precisione della proposta, della fattibilità del progetto e del potenziale di ritorno permetterà di evitare brutte sorprese e proteggere l’investimento dai rischi di truffe.

Cambio Ethereum Dollaro, fase laterale di breve periodo

0
Cambio Ethereum Dollaro, fase laterale di breve periodo
Powered by Trading View

Nella nostra analisi tecnica del 11 gennaio 2018 scrivendo del cambio Ethereum Dollaro avevamo evidenziato le importanti performance di oltre il 50% che il cross aveva fatto registrare dalla nostra precedente analisi. Avevamo aggiunto che i prezzi stavano disegnando una candela di indecisione.

Avevamo concluso dicendo che non erano esclusi ritracciamenti causati da prese di profitto da parte del mercato. Quando scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione a quota 1.210,00$.

Cambio Ethereum Dollaro, fase laterale di breve periodo
Powered by Trading View

Cosa è successo successivamente? Le quotazioni del cambio Ethereum Dollaro hanno compiuto una fisiologica ed importante correzione che si è arrestata sulla media mobile a 50 periodi (cerchio blu) a quota 860,00$ circa dove i prezzi hanno incontrato anche un’ex resistenza divenuta ora supporto statico (linea viola orizzontale). Anche l’Ethereum come la maggior parte delle criptovalute in questo momento sta lateralizzando muovendosi in una fase di congestione di breve periodo con volumi sotto la media.

Cosa aspettarsi per il futuro? A nostro parere, il breakout definitivo e con volumi in aumento prima di area 1162,00 e successivamente dei massimi storici potrebbe fornire alla criptovaluta nuovi ed importanti rialzi.

Nel momento in cui scriviamo la cripto batte nei confronti del dollaro quota 1.068,00.

[plus_chart chart=”ETHUSD”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento. Ricordiamo, inoltre, che le criptovalute sono soggette ad un’alta volatilità.

Cambio Ripple Euro, analisi tecnica 25 gennaio

0
Cambio Ripple Euro, analisi tecnica 25 gennaio
Powered by Trading View

Nella nostra precedente analisi tecnica del 13 dicembre 2017 sul cambio Ripple Euro avevamo evidenziato come le quotazioni avevano violato con volumi in forte aumento (cerchio viola) la resistenza statica posta in area 0,2482€ (linea viola orizzontale) che aveva fornito la spinta ai prezzi verso forti rialzi del calibro del 50% in meno di 24 ore.

Avevamo concluso dicendo che, a nostro parere, il rialzo di Ripple era appena cominciato e che la criptovaluta avrebbe potuto far registrare ottime performance positive. Il giorno che scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione a quota 0,3959€.

Cambio Ripple Euro, analisi tecnica 25 gennaio
Powered by Trading View

Cosa è successo successivamente? Le quotazioni del cambio Ripple Euro sono continuate a crescere muovendosi verso l’alto e facendo registrare dalla nostra analisi fino ai propri massimi una performance positiva del 600%. Successivamente Ripple ha fatto registrare un fisiologico e cospicuo ritracciamento che perdura ancora. Tale correzione si è arrestata, per il momento, sulla media mobile a 100 periodi che è funta da solido supporto respingendo i prezzi verso l’alto (cerchi blu). Le quotazioni in questo momento stanno lateralizzando e si trovano ancora al di sotto delle media mobili a 10 e 20 periodi.

Cosa aspettarsi per il futuro? A nostro parere, la fase di ripiegamento non è ancora termina e fin quando i prezzi non si riporteranno con decisione al di sopra di area 1,45€ la tendenza di breve rimane ribassista. Il trend di medio periodo, invece, è ancora bullish.

Nel momento in cui scriviamo Ripple batte nei confronti dell’euro quota 1,0735.

Ripple è disponibile per l’acquisto su exchange e per il trading al rialzo e ribasso su piattaforme di trading come quella del sistema di negoziazione CFD Plus500.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento. Ricordiamo, inoltre, che le criptovalute sono soggette ad un’alta volatilità.

*I CFD sono strumenti complessi e presentano un alto rischio di perdita rapida di denaro per via della leva. Tra il 74-89% degli investitori perde denaro quando negozia CFD. Considera se puoi permetterti l'alto rischio di perdere il denaro investito.
Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando la navigazione assumiamo che per te è ok.