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Ripple, posizioni a breve termine, tra rialzisti e ribassisti

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Ripple tra le dichiarazioni di Sud Corea e Cina

Nell’articolo riguardante il crollo delle criptovalute pubblicato stamattina abbiamo evidenziato come le dichiarazioni del ministro delle finanze sud coreano abbiano gettato  benzina sul fuoco delle contrattazioni. Le criptovalute sono scese tutte di valore, tra cui in primis Bitcoin, Ethereum e Ripple, le tre valute digitali maggiormente scambiate sul mercato.

Alle dichiarazioni del ministro delle finanze sud coreano, si sono aggiunte anche notizie provenienti dalla Cina, dove pare si stiano prendendo provvedimento per bloccare alcune piattaforme di scambi su criptovalute, sia dal punto di vista dell’utenza, sia dal punto di vista dell’offerta. Le notizie a tal proposito sono tuttavia ancora fumose, dato il particolare contesto politico ed economico in cui si svolgono i fatti.

Alle ore 12:03 di oggi martedì 16 gennaio, le medie dei prezzi fornite da CoinMarketCap vedono il Ripple a quota 1,31$ con una perdita di oltre il 27% nelle ultime 24 ore.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

Una giornata di particolare interesse dal punto di vista delle contrattazioni, poiché se una parte del mercato è propensa a vendere, un’altra è propensa ad aspettare il giusto livello di prezzi per ricomprare. Una situazione già vista il 22 dicembre, giorno in cui il Bitcoin era sceso fino a quota 11.000$, in poche ore, partendo da una quota vicina ai 20.000$.

A coloro che stanno vendendo, quindi, si aggiungono coloro che aspettano il momento giusto per riacquistare. Così come, nel trading con strumenti finanziari tipo CFD, si dividono tra coloro che chiudono posizioni long precedentemente aperte e coloro che invece aspettano il momento giusto per aprirne di nuove. Inoltre, sempre nel trading con CFD, vi sono gli utenti specializzati proprio nei ribassi, che aprono posizioni di tipo short al fine di trarre profitto dai ribassi.

Gli XRP di Ripple, oltre che sulle piattaforme exchange, sono infatti disponibili sulle principali piattaforme per il trading al rialzo e al ribasso tramite CFD, tra cui la piattaforma di trading di Trade.com.

Petrolio: analisi tecnica al 16 gennaio 2018

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Petrolio: analisi tecnica al 16 gennaio 2018

Nella nostra quotidiana analisi tecnica del 22/12/2017 sul Petrolio avevamo posto l’attenzione dei nostri lettori sull’attraente up trend che la materia prima ha cavalcato dal 1999 al 2008 che ha portato le quotazioni a guadagnare circa il 1300%. Successivamente i prezzi hanno invertito rotta arrivando a quota 27,00$. Avevamo, inoltre, scritto che in questo momento è in atto un nuovo bullish trend di medio termine ed anche su un time frame di breve termine, dopo il doppio minimo evidenziato sul grafico con le frecce arancioni, il Petrolio ha invertito rotta impostandosi al rialzo. Avevamo concluso dicendo che i prezzi avrebbero potuto dirigersi verso la resistenza dinamica ascendente (linea arancione) e la rottura di area 63,00$ (linea rossa orizzontale) avrebbe dato la spinta al alle quotazioni verso nuovi top di periodo. Quando scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione a quota 58,10$.

Petrolio: analisi tecnica al 16 gennaio 2018
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Cosa è successo successivamente? I prezzi del Petrolio sono continuati a correre verso l’alto brekkando al rialzo anche area 63,00$, guadagnando oltre il 10% dalla nostra precedente analisi e raggiungendo nuovi top di periodo. Ancora una prova di forza, dunque, da parte della materia prima.

Cosa aspettarsi per il futuro su questa materia prima? A nostro avviso, il Petrolio ha ancora spazio per salire e raggiungere nuove vette. Molto importante sarò osservare il comportamento dei prezzi a ridosso della resistenza dinamica discendente di lungo termine.

Per fare trading sul prezzo del petrolio si può utilizzare la piattaforma di trading CFD Plus500.

[plus_chart chart=”CL”]

Nel momento della scrittura il Petrolio batte quota 64,36$.

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Ripple, Bitcoin, Ethereum: perché oggi crollano le criptovalute?

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16 Gennaio le criptovalute tra cui Bitcoin, Ripple e Ethereum crollano a seguito delle dichiarazioni provenienti da Corea del Sud

Tutte le valute digitali e criptovalute oggi perdono diversi punti percentuali per via delle dichiarazioni provenienti da Seoul da parte del ministro delle finanze Sud Coreano Kim Dong-Yeon, il quale in una trasmissione radiofonica della TBS ha affermato che il ban delle valute digitali è ancora una “live option”, ovvero un’opzione viva, sul tavolo.

Se ieri le posizioni sembravano distendersi dopo le prime dichiarazioni di guerra alle criptovalute, oggi non è più così. A pagare il prezzo di queste dichiarazioni sono tutte le criptovalute, tra cui le più importanti ovvero  i BTC di Bitcoin, gli ETH di Ethereum e gli XRP di Ripple.

Il peso della Sud Corea per questo settore è particolarmente influente, poiché si calcolano che 1/3 delle criptovalute circolanti possa essere negoziato e mantenuto proprio in tale territorio, che insieme al Giappone occupa oltre il 50% dello stesso.

Il divieto di scambio di criptovalute resta quindi un’opzione possibile in Sud Corea, un’opzione che considerati i prezzi avrà portato già migliaia di sudcoreani (e non solo) a vendere. Una situazione, questa, che potrebbe portare i prezzi delle valute digitali a quote significativamente basse, nell’arco di poche ore.

Importanti e anzi decisive saranno quindi eventuali ulteriori dichiarazioni da parte degli stessi componenti del governo Sud Coreano. Per ora, l’ufficio del presidente Sud Coreano non ha ancora preso decisioni ufficiali. Questo aspetto evidenzia come le valute digitali siano altamente sensibili alle semplici dichiarazioni, fattore che potenzia ulteriormente la loro volatilità.

In questo momento, alle ore 10:35, le medie delle quotazioni riportate da CoinMarketCap registrano Bitcoin a 12.014$ (-13% in un giorno), Ethereum 1.079$ (-18%), Ripple 1,37$ (-25%).

Dal punto di vista meramente analitico dei prezzi, saranno da valutare, oltre a vendite di massa, anche i riacquisti da parte di coloro che continueranno a crederci e che prenderebbero “il posto” dei venditori odierni.

Andrebbe tuttavia evidenziata la differenza tra criptovalute e progetti blockchain, in cui le stesse valute digitali girano.

Il mondo delle criptovalute, da un punto di vista finanziario, è altamente volatile. Ad ogni modo, c’è da evidenziare che per alcuni progetti il valore delle valute rappresentano solo una parte “secondaria”, come ad esempio per Ripple ed Ethereum. Inizialmente, tale discorso valeva anche per il Bitcoin, divenuto successivamente prettamente un fenomeno speculativo. Per Ripple ed Ethereum, così come per altre realtà, il progetto serio e interessante, resta.

La tecnologia delle blockchain può essere applicata in numerosi e notevoli ambiti, e può rappresentare una parte importante del futuro del business. Tuttavia, oggi si parlerà nuovamente dei prezzi delle criptovalute, ma non dei progetti.

Ethereum, tra record e voci di nuove hard fork

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A partire dall’inizio del 2018, la quotazione degli Ether di Ethereum è quasi raddoppiata, passando da una media di 756$ ad una superiore ai 1.300$, ottenendo il suo record storico. Non male, considerando che sono passate appena due settimane. Ma perché il prezzo degli ETH è salito così tanto negli ultimi giorni?

Le motivazioni sono principalmente due e hanno a che fare sia con la fiducia degli investitori a lungo termine, sia con quelli a breve termine.

Chi investe a lungo termine sta offrendo fiducia ad un progetto che prende sempre più piede in diverse realtà di business e non solo. Ethereum viene valutato sempre più positivamente per eventuali utilizzi a livello burocratico. Oltre agli smart contracts, la blockchain inoltre si presterebbe molto bene per diverse altre applicazioni.

Chi investe a breve termine invece ha ottenuto altrettanti buoni risultati, non solo per il rialzo di circa il 100% del valore in pochi giorni (cosa decisamente non da poco) ma anche per l’eventualità che il prezzo degli Ether di Ethereum possa salire per via della possibilità di una grande iniezione di fiducia dovuta alla crescita sempre più rapida del progetto e dell’interesse mostrato da società e istituzioni.

La criptovaluta di Ethereum è disponibile sia su piattaforme exchange sia su piattaforme di trading per operazioni al rialzo e al ribasso, tra cui la piattaforma di trading CFD Trade.com.

In questo momento, ore 17:15 di lunedì 15 gennaio, la capitalizzazione di Ethereum è pari a 128,6 miliardi di dollari, la quantità disponibile è pari a poco meno di 97 milioni di Ether, la quotazione media di CoinMarketCap è pari a 1.326$.

Le prestazioni degli Ether di Ethereum dall'inizio dell'anno
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Hard Fork EtherZero: voci o realtà?

Da circa un mese sui forum specializzati si rincorrono voci circa una possibile nuova hard fork di Ethereum, che darebbe vita a un’ulteriore valuta digitale e che favorirebbe chi già possiede degli Ether su determinati portafogli. Tali notizie non sono ancora presenti sul sito ufficiale di Ethereum, dove l’ultima news riguardante eventuali hard fork riguarda la cosiddetta Byzantium Hard Fork, avvenuta a fine ottobre dello scorso anno. Le seguenti informazioni quindi non sono ufficiali di Ethereum, ma sono prese da forum specializzati e dal sito che sta portando avanti il progetto. Prima di investire o aprire eventuali posizioni su Ethereum o progetti affini, consigliamo di aspettare notizie ufficiali.

Per i prossimi giorni sarebbe stata programmata l’hard fork di Ethereum, che darebbe vita alla nascita di una nuova valuta digitale denominata EtherZero (ETZ). La scissione sarebbe stata pianificata al fine di introdurre masternodes alla blockchain, con un totale di valuta circolante che pari a 116 milioni di ETZ. Alcuni siti azzardano persino una data: la prima serata di venerdì 19 gennaio, tra le 20 e le 22 ora italiana.

Secondo i promotori, con quest hard fork, chi già possiede Ethereum riceverebbe un uguale numero di EtherZero. Ad esempio, chi possiede 10 Ether, riceverebbe gratuitamente 10 EtherZero, che si andrebbero ad aggiungere agli Ether già posseduti. Ciò avverrebbe nei portafogli compatibili. I portafogli che consentono di controllare le chiavi private solitamente supportano le hard fork di default.

Indice Ftse Mib, verso area 24.000?

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Indice Ftse Mib, verso area 24.000?

Nella nostra analisi tecnica del 02 gennaio 2018 sul nostro indice Ftse Mib avevamo detto che analizzandolo da un punto di vista di lungo termine, possiamo osservare come dal 2009 ad oggi i prezzi si stanno muovendo in una lunga e ampia fase laterale la quale vista su un time frame di lungo termine sembrerebbe una fase di accumulo il cui breakout dei prezzi del livello di 24000 punti darebbe la spinta ai prezzi verso nuovi top di periodo. Inoltre, avevamo scritto che su un time frame di breve termine la tendenza dell’indice Ftse Mib è impostata al rialzo. Infine avevamo sottolineato che il nostro indice dopo aver concluso la fase di storno avrebbe ripreso il suo bullish trend. Quando scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione a quota 21.853.

Indice Ftse Mib, verso area 24.000?
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Cosa è successo successivamente? I prezzi dopo aver terminano la fase di correzione che si è arrestata in area 21.614 hanno ripreso a correre verso l’alto e con la rottura di area 23.144 (linea rossa orizzontale) l’indice ha fatto registrare nuovi massimi di periodo.

Cosa aspettarsi per il futuro? A nostro parere la strada verso l’obiettivo primario di 24.000 punti è ormai spianata. Come abbiamo già detto, a tale livello sarà fondamentale osservare il comportamento dei prezzi ed in particolare se ci sarà o meno il breakout che sancirà, con buone probabilità, l’inizio di un nuovo ciclo rialzista di lungo termine.

Nel momento in cui scriviamo il Ftse Mib batte quota 23.429.

[plus_chart chart=”FIBi”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento. Ricordiamo, inoltre, che le nostre analisi non fanno riferimento a brevi/brevissimi time frame.

Perché Ripple scende? Prezzo XRP al 15 gennaio 2018

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La performance mensile degli XRP di Ripple
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Gli XRP di Ripple rappresentano uno dei protagonisti assoluti del dibattito finanziario degli ultimi giorni, oltre che in generale degli ultimi tempi. La valuta digitale XRP e il progetto Ripple riescono infatti a produrre entusiasmi e delusioni in costante alternanza, a seconda del punto di vista da cui si guarda il fenomeno.

Cerchiamo quindi di fare il punto della situazione, scindendo due aspetti fondamentali che caratterizzano tale fenomeno: il progetto e la valuta digitale.

Il progetto Ripple: aumentano le società interessate al suo utilizzo

Dal punto di vista del progetto, Ripple non potrebbe andare meglio. Dopo l’integrazione di importanti banche come UBS, Santander, Unicredit, Crédit Agricole, MUFG (Bank of Tokyo-Mitsubishi), Axis Bank, altre grandi società e network di pagamento come American Express, si è aggiunta di recente anche MoneyGram, la società-colosso nelle transazioni di denaro a livello internazionale. A ciò si aggiunge anche la valutazione di un numero sempre crescente di società interessate alla tecnologia di Ripple.

Se si prende quindi come elemento di valutazione il progetto e la sua adozione, Ripple non fa altro che continuare a porre solide basi per il futuro.

La valuta digitale Ripple

Passiamo ora a fare il punto sulla valuta digitale propria del progetto Ripple, ovvero il ripple o XRP.

Se si prende in considerazione il lungo periodo, il medio periodo, così come il breve periodo, si scopre che la valuta XRP ha fatto letteralmente passi da gigante nell’ultimo mese. Così come evidenziato nell’articolo del 12 gennaio, solo il 12 dicembre la quotazione dei ripple era di circa 0,20$. Ciò vuol dire che in un solo mese, ad oggi, vi è stato un rialzo dell’800%, il ché non è affatto male.

La performance mensile degli XRP di Ripple
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Sebbene le aspettative di chi desiderava un boom delle sue quotazioni siano state deluse, non si può certo considerare nullo ciò che è avvenuto sino ad ora, se si vuole valutare Ripple solo da un punto di vista speculativo della sua valuta.

Tuttavia, il progetto Ripple resta lo stesso e prosegue la sua strada sia che i fenomeni speculativi lancino al massimo gli XRP, sia che questi la facciano scendere considerevolmente.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

Perché il prezzo dei ripple scende? Torniamo al punto

Per tornare al punto posto nel titolo dell’articolo, cerchiamo di fare luce sui motivi per i quali il prezzo dei ripple sta calando, nonostante la nuova iniezione di fiducia offerta da MoneyGram.

La principale motivazione, ad oggi 15 gennaio 2018, sta nella prosecuzione dei timori per il fronte Sud Coreano. In Corea del Sud, paese in cui vengono movimentate con il trading grandi quantità di valute digitali tra cui XRP, oltre alla maggiore delle criptovalute ovvero Bitcoin, il governo sta valutando l’idea di vietarne il trading. Al principio sembrava che tale decisione fosse irreversibile, ma con gradualmente nei giorni tale posizione si è ammorbidita fino ad oggi, in cui si moltiplicano le voci (ufficiose) che parlano di un definitivo rinvio di tale ipotesi.

Sta di fatto, che fin quando non verranno ufficializzate determinate decisioni, il prezzo dei ripple (XRP) resterà in uno stato d’incertezza nel brevissimo periodo (range settimanale e mensile). La ragione è semplice: una grande percentuale dei ripple è mantenuto nei portafogli di utenti sudcoreani, ragion per cui il prezzo potrebbe subire delle forti variazioni in caso di vendite massicce.

Nel frattempo, il prezzo è calato su CoinMarketCap, un sito che prende in considerazione la media dei prezzi di numerose piattaforme di scambio (exchange), poiché esso ha deciso di eliminare dal conteggio tre importanti piattaforme della Sud Corea, per difendere la quotazione media da eventuali movimentazioni di massa dovute a eventuali provvedimenti in Sud Corea.

Al ribasso della media delle quotazioni su CoinMarketCap si aggiungono anche le vendite ad effetto domino causato dalla stessa e dalle possibili ripercussioni dei prezzi in base alle decisioni del governo Sud Coreano, oltre a fisiologiche e periodiche prese di profitto, dovute a profitti prodotti per i rialzi menzionati precedentemente.

Cosa aspettarsi per il futuro? Nei prossimi giorni, ciò che si è visto negli ultimi. Rialzi in caso di importanti nuove collaborazioni con grandi società. Rialzi o ribassi a seconda del tipo di dichiarazioni ufficiali pubblicate dal governo della Sud Corea.

Nel frattempo si moltiplicano le operazioni, oltre che sugli exchange, anche sulle piattaforme di trading che consentono di operare anche al ribasso. Gli XRP sono disponibili su numerose piattaforme tra cui la piattaforma di trading CFD AvaTrade.

Euro Dollaro, nuovi top di periodo

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Euro Dollaro, nuovi top di periodo

La nostra precedente analisi tecnica del 28 dicembre 2017 sul cambio euro dollaro l’avevamo intitolata “Euro dollaro: i tori sembrano avere la meglio”. In tale occasione avevamo evidenziato a tutti i nostri lettori che i prezzi seppur lentamente continuavano a crescere con un conseguente apprezzamento della moneta unica nei confronti del dollaro. Il tutto era causato anche dal fatto che i mercati restavano cauti sulla gradualità del rialzo dei tassi USA che ricordiamo, a differenza dei tassi europei, è già partito. Avevamo, inoltre, detto che le quotazioni stavano consolidando, formando con buone probabilità, un altro pattern di accumulo rialzista il cui breakout di area 1,1950 avrebbe dato una spinta al cambio verso nuovi scenari rialzisti . Quando scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione a quota 1,1932.

Cosa è successo successivamente? Le quotazioni del cross euro dollaro hanno violato al rialzo il livello che avevamo individuato: ciò ha dato la spinta a rapide accelerazioni rialziste che con l’attraversamento di area 1,21 (linea rossa orizzontale) hanno fatto raggiungere al cambio nuovi top di periodo.

Cosa aspettarsi ora il futuro? A nostro parere, il cambio euro dollaro ha ancora spazio per salire e far registrare nuovi massimi di periodo. Il rialzo, tuttavia, sarà lento e graduale. Rimaniamo, quindi, fermi sulla nostra view bullish.

Nel momento in cui scriviamo il cross euro dollaro batte quota 1,2258. Per effettuare operazioni di trading al rialzo o al ribasso, l’EUR/USD è disponibile sulla piattaforma di trading CFD Plus500.

[plus_chart chart=”EURUSD”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Ethereum, record storico degli Ether su euro e dollaro

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Le performance delle quotazioni di Ethereum sono salite di molto tra novembre e gennaio

Ethereum vola sopra nuovi massimi, sfondando quota 1.300 sul dollaro e quota 1.000 sull’euro (quotazioni Kraken). Nel momento in cui pubblichiamo l’articolo, alle 15:51 del 13 gennaio 2018, la quotazione degli Ether (ETH) è pari a 1.358$ (cambio ETHUSD) e 1.120€ (cambio ETHEUR).

Giorni eccezionali, che vanno di pari passo alle crescenti valutazioni positive sul sistema di contratti intelligenti creato da Ethereum, così come sulla blockchain. Un progetto che potrebbe rappresentare il futuro delle contrattazioni nel mondo del business e non solo, così come si è visto a proposito della possibile adozione di Ethereum da parte della burocrazia Brasiliana, per quanto riguarda i progetti di legge popolari.

Quotazione degli Ether di Ethereum a parte, è il progetto ad esser sempre più protagonista del momento, così come per Ripple. Per quanto riguarda quest’ultima, se da una parte vi è stato il malumore di coloro che hanno investito sopra quota 2$ quando questa sembrava dovesse entrare in Coinbase, dall’altra vi sono le soddisfazioni di coloro che in un mese hanno visto crescere la valuta di circa il 1000% e che possono contare su un progetto altrettanto interessante la cui tecnologia viene integrata in sempre più istituzioni finanziarie e società di vario genere tra cui MoneyGram.

Così come possiamo evidenziare dal grafico delle quotazioni dell’ETH di Ethereum riportato in cima all’articolo, la performance tra novembre 2017 e gennaio 2018 è caratterizzata da un trend al rialzo a dir poco vertiginoso, stoppato soltanto durante il giorno di crisi del Bitcoin, del 22 dicembre scorso. Per il resto, il trend principale sembra tenere, anche se va evidenziato che proporzionalmente alla velocità di crescita delle quotazioni, crescono anche gli interrogativi su quali potrebbero essere i reali target nel breve e medio periodo per le quotazioni della criptovaluta di Ethereum.

Stop al Mining Bitcoin in Cina: quali paesi ne gioveranno?

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Una stanza adibita al mining di Bitcoin

Se la Cina si muove verso una chiusura dell’attività di mining di bitcoin all’interno del suo territorio, sono già diverse le nazioni potenzialmente in grado di attrarre i miners garantendo due delle principali necessità per la loro attività: basse tariffe di elettricità e climi rigidi per abbassare naturalmente le alte temperature generate dall’intensa attività dei computer che operano senza sosta.

Le autorità di Pechino spingono per un’uscita controllata dei miners dal loro settore, ma è pur vero che, nonostante l’enorme quantità di energia richiesta, questa attività rimane sempre conveniente grazie all’aumento dei prezzi delle criptovalute. Inoltre, proprio in Cina, il mining ha portato evidenti miglioramenti nel rivitalizzare economie lente e a aumentare occupazione e ricchezza in zone periferiche del paese, lontane dai maggiori centri e distretti industriali, assorbendo inoltre il surplus di produzione di energia idroelettrica come ad esempio nella provincia del Sichuan.

In seguito al giro di vite delle autorità del gigante asiatico, sono già diversi i paesi intenzionati a raccoglierne l’eredità.

Il Canada, in primo luogo, oltre a offrire tariffe elettriche competitive, presenta il vantaggio di temperature basse per gran parte dell’anno. La provincia francofona del Quebec, in particolare, ha negli ultimi 10 anni prodotto circa 100 terawatt oltre il fabbisogno energetico locale: non è un caso che Bitmain, la compagnia di mining più importante al mondo, abbia già avviato una prima serie di colloqui esplorativi con le autorità locali.

Anche i vicini Stati Uniti potrebbero beneficiare delle decisioni oltreoceano: è lo stato di Washington, affacciato sul Pacifico, il più probabile candidato alla successione, per le medesime ragioni del Canada con il quale confina. Secondo un’inchiesta della CNBC, già una dozzina dei maggiori miners di bitcoin in suolo Usa sono concentrati in una piccola città di questo stato, Wenatchee, e oltre 75 avrebbero inoltrato richieste per trasferirsi.

La Svizzera, infine: con una produzione massiccia di energia idroelettrica e una crescente attenzione verso le criptovalute, anche il paese elvetico pare intenzionato ad attrarre i miners, anche se paga un sistema tariffario costoso e poco competitivo. Bitmain ha già scommesso sulla Svizzera, avendo aperto una filiale in una piccola città, Zug, già ribattezzata la Crypto Valley.

 

Quotazione Ripple a 2 dollari,+1000% in un mese

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In un mese Ripple ha ottenuto un rialzo del 1000% circa

La quotazione di Ripple pare aver trovato una propria stabilità attorno a quota 2$, dopo giorni movimentati in cui si è assistito a forti ribassi e rialzi. I ribassi sono stati causati principalmente dalla mancata inclusione, forse temporanea, nella piattaforma CoinBase. I rialzi invece sono stati dovuti al test del sistema Ripple da parte di MoneyGram, il colosso dei trasferimenti di denaro. Proprio quest’ultimo ha riportato a splendere la quotazione degli XRP di Ripple, che si sono stabilizzati per il momento attorno ai 2$, dopo aver toccato un massimo di 2,20$ (ieri alle 17) e un minimo di 1,80$ (a mezzanotte circa).

In questo momento, alle ore 17:55 del giorno 12 gennaio 2018, XRP segna 2,00$ (quotazioni Bittrex).

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

Da un punto di vista di analisi tecnica, Ripple sembra aver ripreso il suo buon trend sul breve periodo, considerato che fino al giorno 28 dicembre procedeva gradualmente al rialzo a quota 1,20$ (28 dicembre) per poi balzare a 2,38 tra il 28 e il 29 dicembre.

Considerando quindi la quotazione a cui si trovava solo 1 mese fa (0,20$), il risultato mensile è comunque eccellente, con un rialzo che si avvicina al +1000% in un solo mese.

Ciò detto, pur considerando la mancata “rampa di lancio” (per quanto, poi?) di CoinBase, il progetto Ripple sta comunque ottenendo dei risultati più che soddisfacenti ed offrendo profitti eccellenti a chi soltanto un mese fa ci aveva creduto.

Considerata l’autorevolezza del progetto, non è escluso che Ripple e gli XRP possano riservare altre sorprese, così come successo ieri. Anzi, ci si stupirebbe del contrario. Si tenga tuttavia presente che la quantità di Ripple sul mercato è talmente elevata che si esclude che possa ripetersi il fenomeno “Bitcoin”. Infatti, mentre vi sono 16 milioni di Bitcoin circolanti, vi sono 99 miliardi di XRP ovvero di ripple circolanti. Non si tratta quindi di “oro online”, ma di una valuta digitale con un progetto ad ampio raggio.

*I CFD sono strumenti complessi e presentano un alto rischio di perdita rapida di denaro per via della leva. Tra il 74-89% degli investitori perde denaro quando negozia CFD. Considera se puoi permetterti l'alto rischio di perdere il denaro investito.
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