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Cosa è SegWit2X? Informazioni sul terzo fork Bitcoin

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Approfondimento sul Segwit2x

La terza scissione o hard fork del Bitcoin dopo quella del Bitcoin Cash e Bitcoin Gold era stata tentata a novembre. In tale occasione, le dimensioni del blocco sarebbero state ampliate di 2 MB.

Il SegWit2x apporterebbe soprattutto questa novità: l’aumento delle dimensioni del blocco e quindi della capacità di transazioni eseguibili. Rispetto ai precedenti differisce per via del fatto che non è stato né presentato né approvato dal Bitcoin Core,e per il fatto che non apporta nuove idee bensì combina quelle degli sviluppatori combinandole in un modo nuovo. Tra queste idee vi sono SegWit (proposta dallo sviluppatore del Bitcoin Core) e l’aumento delle dimensioni del blocco (fino a 2 mega).

Il giorno 8 novembre, gli sviluppatori di SegWit2x annunciarono che l’hard fork programmata il 16 novembre era stata cancellata per via del consenso minimo venuto a mancare. A tal proposito, si sono successivamente susseguite voci riguardanti ulteriori motivazioni dell’annullamento, tra cui un errore nella codificazione. Ad ogni modo, il risultato finale fu che la percentuale di miner a favore della scissione scesero sotto il 10%.

Queste le premesse a ciò che dovrebbe avvenire oggi, giovedì 28 dicembre.

Piattaforme Exchange con B2X, Bitcoin SegWit2x

Prima ancora di affrontare tutti gli approfondimenti necessari, sui forum sembra già iniziata la caccia alle piattaforme exchange con B2X, ovvero la nuova moneta digitale che verrà prodotta dalla nuova scissione. Si parla di Coinbase, di Binance e di altre ancora. Tuttavia, l’effettiva disponibilità della nuova criptovaluta sulle piattaforme di scambio potrà essere confermato soltanto a scissione avvenuta.

[plus_chart chart=”BTCUSD”]

Tra complessità e controversie

Sui forum specializzati in Bitcoin si manifestano anche forti dubbi su tale operazione. Le motivazioni sembrano riprendere le controversie che pesarono in occasione del primo tentativo di hard fork SegWit2x di novembre, alle quali si aggiungono altre più inquietanti e difficilmente verificabili.

Le controversie relative al primo tentativo fanno riferimento all’assenza, a detta della comunità di bitcoin, di una forte protezione nelle transazioni.

 

Segwit2X Bitcoin: l’hard fork aiuterà il trading?

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Segwit2X si stacca da Bitcoin

Dopo le altalenanti prestazioni di Bitcoin dell’ultima settimana, che ne hanno fatto oscillare il prezzo pesantemente sul tracciato di un ottovolante finanziario partito dalla quotazione prenatalizia di 17mila dollari, sprofondato a livello 11mila in poche ore e ora risalito in giornata a quota 14mila dollari, un nuovo banco di prova attende la criptovaluta per eccellenza.

È previsto infatti oggi il processo di scissione con la creazione di Bitcoin Segwit2X (B2X), la nuova moneta che nasce dalla scissione di Bitcoin come nei casi avvenuti in passato di Bitcoin Cash e Bitcoin Gold.

Evolute capacità di calcolo e prestazioni perfezionate e ottimizzate permetteranno oggi, al netto di eventuali imprevisti, il lancio di una nuova criptovaluta dalla base di partenza già consolidata della blockchain di appoggio a Bitcoin: e c’è chi è già pronto a speculare sull’operazione di hard fork, come tecnicamente si definisce tale processo di scissione.

Da una parte, infatti, la novità può portare sul breve orizzonte meccanismi di fluttuazione del valore di Bitcoin, così come delle altre principali criptovalute, e la nascita di Bitcoin Segwit2X potrà così generare nell’immediato guadagni e profitti agli operatori mossi da calcoli speculativi. L’introduzione per hard fork di una nuova criptovaluta, certamente più evoluta delle precedenti, sottolineano invece gli entusiasti guidati dal team a capo del progetto, potrà permettere un salto di qualità della tecnologia blockchain nell’affermarsi come sistema alternativo di pagamento e come piattaforma di utilizzo non esclusivamente finanziario.

L’hard fork di Segwit2X, d’altronde, era già in programma lo scorso novembre, quando fu rimandato a causa della reazione timida e scoraggiante di mercato e operatori: dopo aver lavorato con tenacia, oggi la squadra si dice convinta di poter presentare al pubblico un prodotto competitivo e performante, forte anche dell’introduzione di un algoritmo migliorato, l’X11, capace di garantire prestazioni più sicure e accelerate.

Il rapporto di cambio per chi sceglie di abbandonare i Bitcoin per la nuova criptovaluta è fissato in 1 a 1.

Il Bitcoin è disponibile, oltre che sulle piattaforme exchange, anche sulle piattaforme di trading CFD per operazioni al rialzo e al ribasso, tra cui la piattaforma di trading eToro.

Euro Dollaro: i tori sembrano avere la meglio

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Euro Dollaro: i tori sembrano avere la meglio

Giovedì scorso la Banca Centrale Europea il cui governatore è Mario Draghi, ha pubblicato il bollettino economico per dicembre, fornendo informazioni su una espansione sempre più evidente della zona euro e su una ripresa graduale dell’inflazione. Tutto questo ha portato ad un apprezzamento dell’euro. Ricordiamo, infatti, che l’inflazione è direttamente correlata ai tassi di interesse e all’apprezzamento della moneta.

Nella nostra precedente analisi tecnica sul cross euro dollaro avevamo scritto che i prezzi stanno consolidando, formando con buone probabilità, un altro pattern di accumulo rialzista il cui breakout avrebbe dato una spinta all’apprezzamento dell’euro. Inoltre, avevamo tracciato il supporto dinamico ascendente (linea viola) ed evidenziato come le quotazioni avevano testato tre volte tale supporto senza mai romperlo, segnale di evidente trend positivo del cambio. Avevamo concluso dicendo che la tendenza di medio/lungo termine era impostata al rialzo.

Cosa è successo successivamente? Le quotazioni seppur di poco sono continuate a crescere ed il dollaro ha continuato a perdere terreno nei confronti dell’euro. Tale ultimo deprezzamento del dollaro è causato anche dal fatto che i mercati restano cauti sulla gradualità e quindi sulla tempistica del rialzo dei tassi USA.

Cosa aspettarsi quindi il futuro? La rottura definitiva e rialzista di area 1,1950 aprirebbe le porte a nuovi scenari rialzisti a quota 1,20 e successivamente a quota 1,21. Rimaniamo, quindi, fermi sulla nostra view bullish di medio/lungo termine.

Nel momento in cui scriviamo il cross euro dollaro batte quota 1,1932.

[plus_chart chart=”EURUSD”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Azioni Ferrari, analisi tecnica al 28 dicembre 2017

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Ferrari, analisi tecnica al 28 dicembre 2017

Quest’oggi ci occuperemo di azioni e nello specifico di Ferrari. Cominciamo con l’analisi tecnica.

Analizzando il grafico weekly (grafico in alto) dell’azione Ferrari per mezzo di candele cumulate heikin ashi, possiamo apprezzare, dopo il bottom di mercato fatto registrare in area 27,90€ (freccia arancione), l’accentuata tendenza rialzista che il titolo sta percorrendo da febbraio 2016 ad oggi. Durante questi circa due anni l’azione ha fatto registrare una performance positiva molto interessante del 275%. Durante la salita non sono mancati fisiologici ritracciamenti causati da prese di profitto da parte del mercato. Tecnicamente la tendenza primaria di lungo termine di Ferrari è ben impostata al rialzo.

Ferrari, analisi tecnica al 28 dicembre 2017

Analizzando il grafico daily di Ferrari osserviamo come, dopo il top di mercato fatto registrare il 2 novembre 2017 in area 105,30€, i prezzi stanno compiendo una correzione di quasi venti punti percentuali e hanno breakkato la media mobile a 100 periodi (linea rossa) dopo molti mesi.

Cosa aspettarsi per il futuro sul titolo? A nostro modesto parere, tale ripiegamento, visti anche i volumi in discesa (freccia blu), sembra essere causata da prese di profitto da parte del mercato senza pressioni ribassiste. Tecnicamente il breakout definitivo e con volumi dei massimi storici potrebbe dare la spinta a Ferrari verso forti allunghi.

Nel momento della scrittura l’azione batte quota 89,70€. I titoli Ferrari sono disponibili sulla piattaforma di trading CFD Plus500.

[plus_chart chart=”RACE”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Quotazione Ripple rallentata da Bitcoin ma resta sopra 1 dollaro

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Bitcoin criticato da Yellen, mentre XRP Ripple sfondano i 70 cent.

La quotazione di Ripple stamattina registra un lieve ribasso, rallentando dopo il rally degli ultimi 4 giorni. Il rallentamento è dovuto alle notizie provenienti dalla Sud Corea, in cui il governo starebbe concretamente valutando misure per ridurre le transazioni del bitcoin e di tracciare l’identità dei suoi negoziatori. La Corea del Sud rappresenta uno dei paesi in cui si scambiano più BTC, con il 20% delle transazioni totali.

Ripple, nonostante offra una valuta digitale dalle caratteristiche e tecnologie molto differenti dal bitcoin, si è rivelata sensibile alle movimentazioni di quest’ultimo, sebbene meno di tante altre criptovalute. Il ribasso di stamattina quindi è da ritenersi correlato al ribasso del bitcoin, che ha perso oltre il 10% in meno di 24 ore.

Per quanto riguarda l’attuale giornata di contrattazioni, alle 10:54 del 28 dicembre il ripple perde il 2,48% sul dollaro, mentre il bitcoin perde il 6,42%.

Eventuali contrattazioni su ripple dovranno quindi tenere conto della criptovaluta “madre”, che riesce a trascinare con sé, per motivi noti ma non del tutto logici, anche altre criptovalute con tutt’altro sistema tra cui, oltre a Ripple, anche Ethereum e Litecoin.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

 

 

 

Quotazione Bitcoin, punto al 28 dicembre 2017

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Exchange Bitcoin in Sud Corea dichiara fallimento

La giornata inizia male per la quotazione bitcoin, che perde oltre il 10% in meno di un giorno. La notizia che oggi pesa sul prezzo della criptovaluta è quella che proviene dalla Corea del Sud, in cui il governo starebbe valutando l’idea di limitarne le transazioni tramite la chiusura di alcune piattaforme di scambio. Il motivo è semplice: eccesso di speculazione.

Ciò che va preso altamente in considerazione è che la Corea del Sud, insieme al Giappone, è uno dei paesi che maggiormente crede e investe nel bitcoin, sin dal principio. D’altro canto, il sistema Bitcoin è nato proprio in Giappone, per poi avere presto una risonanza anche in Corea del Sud, paese altrettanto attento alle nuove tecnologie, soprattutto in ambito informatico. Nella sola Corea del Sud si scambiano 1/5 dei bitcoin in circolazione. In un precedente articolo abbiamo evidenziato invece come uno studio della Deutsche Bank ha rivelato che il 40% dei speculatori di bitcoin siano giapponesi tra i 30 e i 50 anni.

Gli annunci da parte del governo della Corea del Sud hanno pesato sulla quotazione del bitcoin, che nonostante ieri fosse tornata sopra quota 16.000$, stamattina si trova attorno ai 14 mila. Chi investe e fa trading, o semplicemente chi segue l’andamento del bitcoin, ormai inizia ad abituarsi a queste oscillazioni.

[plus_chart chart=”BTCUSD”]

Il fatto che vi siano degli eventi concreti a causarle, le rende quanto meno più “reali”.

Anche in Corea del Sud, quindi, le preoccupazioni verso gli eccessivi fenomeni di speculazione su questa criptovaluta seminano timori. Questa preoccupazione è rivolta soprattutto ai più giovani, sempre più coinvolti e attratti dalle potenzialità di guadagno e dai tempi ridotti.

In concreto, il governo della Corea del Sud vuole imporre il divieto alle banche di offrire conti virtuali alle piattaforme exchange, ovvero quelle in cui si scambiano bitcoin. Inoltre, si pensa ad una forma di contrasto alle transazioni anonime, per le quali le banche sarebbero invece presto costrette a identificare il soggetto che effettua la transazione.

Tutto fa pensare, a questo punto, che eventuali restrizioni potrebbero essere applicate da numerosi altri paesi nel mondo, per le stesse motivazioni.

2017: il trading online lo ricorderà come l’anno del Bitcoin

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Il 2017 sarà ricordato come l'anno del Bitcoin da investitori e trader

Il Bitcoin fa ormai parte della storia, come fenomeno più che come nuovo strumento di pagamento. Infatti, se nel 2009 nacque con l’intento di offrire ai suoi utilizzatori una moneta decentralizzata che non si deprezzasse e che potesse essere usata teoricamente in totale privacy, nel 2017 tale intento si è rivelato ormai compromesso.

Nel 2017 infatti è diventata la moneta della speculazione finanziaria, il cui acquisto a livello globale ha causato il suo forte incremento di valore finanziario (e specifichiamo finanziario), ben lontana dagli intenti iniziali di allontanamento dal mondo delle banche e delle istituzioni centrali. La moneta degli hacker (così come veniva ancora chiamata appena 1 anno fa da tutti coloro che non avevano idea di cosa fosse e da molti politici di tutto il mondo) è diventata la moneta degli investitori di professione, dei trader, degli speculatori, dei neo-investitori ecc. 

Talmente tanti sono stati gli acquisti che per la prima volta Bitcoin è stata costretta (o quasi) a scindere la propria criptovaluta, il bitcoin, in tre parti. Ed ecco che sono nati anche il bitcoin cash e il bitcoin gold.

Una moneta digitale arrivata che nel 2017 che appena 1 anno fa, il 28 dicembre del 2016, viaggiava ancora sotto i 1.000$.

E così il mondo riscoprì il trading online

Se uno strumento finanziario ha successo, ottengono successo anche tutte le forme di investimento sullo stesso strumento. Per quanto riguarda il bitcoin, lo strumento principale per l’investimento, tramite l’acquisto della criptovaluta, sono state le cosiddette piattaforme exchange ovvero delle piattaforme in cui è possibile acquistare la criptovaluta e scambiarla. Tali piattaforme sono indicate dallo stesso sito ufficiale del Bitcoin.

Accanto alle piattaforme exchange, sebbene molto diverse, vi sono le piattaforme per il trading online su criptovalute tramite i CFD. Alcune piattaforme, come la piattaforma Plus500, offrivano i bitcoin sin da diversi anni (2013) e quindi da tempi ancora “non sospetti” per il boom della criptovaluta. La differenza tra queste piattaforme e quelle di exchange sta nel fatto che anziché acquistare criptovalute, si negozia sul loro valore e si possono effettuare operazioni al rialzo e al ribasso, per prendere profitto dai rialzi (con l’apertura di posizioni long) e al ribasso (con l’apertura di posizioni short).

Criptovaluta Ripple, verso nuovi allunghi?

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Criptovaluta Ripple, verso nuovi allunghi?

Dopo l’ormai famoso ribasso del Bitcoin di oltre il 40% la criptovaluta Ripple, più volte oggetto di nostre analisi, sembrava essere una delle pochissime cripto a tenere quota e a non subire l’influenza ribassista del Bitcoin. Successivamente, però, anche Ripple ha ceduto alle vendite facendo registrare un temporaneo ribasso di oltre il 40%. Temporaneo perché sempre all’interno della stessa giornata di contrattazione (cerchio viola) le quotazioni hanno ripreso quota dando origine ad una lunga ombra inferiore. Dunque ancora grande volatilità da parte del mercato delle criptovalute.

Nella precedente analisi sul cambio Ripple Dollaro avevamo evidenziato l’ottima performance positiva di oltre il 55% che le quotazioni avevano fatto registrare a fine giornata accompagnate da volumi in forte aumento. Avevamo sottolineato, inoltre, la formazione di una candela verde priva di ombre superiori ed inferiori segno di forza rialzista da parte della criptovaluta. Avevamo concluso dicendo che che la volatilità era talmente alta che dopo i ribassi avrebbe potuto verificarsi un rimbalzo non indifferente.

Cosa è successo successivamente? Come possiamo osservare dal grafico, le quotazioni della criptovaluta Ripple hanno dimostrato ottima forza rialzista riprendendo costantemente quota dopo più o meno forti ribassi (ombre inferiori) e compiendo un evidente rimbalzo.

Cosa aspettarsi per il futuro? Restiamo fermi sulla view della precedente analisi e crediamo che Ripple tecnicamente ha tutte le condizioni per far registrare ancora forti rialzi e nuovi massimi storici.

Nel momento in cui scriviamo il Ripple viene scambiato nei confronti del Dollaro a quota 1,10.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento. Ricordiamo, inoltre, che le criptovalute sono soggette ad un’alta volatilità.

Morgan Stanley: il Bitcoin vale zero. Ma è una provocazione

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In una nota un analista di Morgan Stanley il Bitcoin potrebbe valere zero

Se Morgan Stanley pubblica una nota in cui afferma che il Bitcoin potrebbe valere 0, è ovvio che numerose testate possano riportare un titolo tanto eclatante. Meno ovvio, che si vada più a fondo riguardo all’approfondimento offerto dalla stessa Morgan Stanley.

Infatti, in una sezione della nota intitolata “Tentativi di Valutare Bitcoin”, James Faucette, analista per Morgan Stanley, descrive come mai sia così difficile valutare il valore della criptovaluta.

Tra i vari punti, considera la complessità del sistema Bitcoin, l’impossibilità di paragonarlo ad una valuta tradizionale. Oltre che ad una valuta, è difficile paragonarla anche ad una forma di oro digitale o di network di pagamento (difficile scalabilità e senza costi di transazione). A proposito dei pagamenti, Faucette mette in risalto come il numero di grandi e-commerce che accettano Bitcoin (i primi 500 al mondo), sia diminuito da 5 a 3. Se la tendenza dovesse confermarsi, ampliandosi anche tra gli e-commerce minori e nessuno accettasse più Bitcoin, a quel punto il loro valore diventerebbe zero. Se una valuta non venisse accettata, sarebbe ovvio che non avrebbe più valore. Tanti se e tanti condizionali. Si tratta di un ragionamento-provocazione di un analista di una delle agenzie di rating più famose al mondo e che quindi riesce a creare risonanze mediatiche non indifferenti.

Ed ecco, che alla fine siamo arrivati al punto sui quali hanno iniziato a giocare con titoloni testate di tutto il mondo e italiane. Dato che si tratta di uno strumento finanziario sul quale, per quanto ambiguo, hanno investito migliaia di persone, è opportuno approfondire un’affermazione, prima di lanciarla sul web.

[plus_chart chart=”BTCUSD”]

Cross Monero Dollaro, dopo la tempesta torna il sereno

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Cross Monero Dollaro, dopo la tempesta torna il sereno

Prima di cominciare con la consueta analisi tecnica dobbiamo sottolineare che la maggior parte delle criptovalute compreso Monero stanno dimostrando una forte correlazione con la quotazione Bitcoin, sia nei momenti di ribassi (correzioni) come è avvenuto ad esempio il 22 dicembre, sia nei momenti di rialzi. Passiamo ora all’analisi tecnica del Cross Monero Dollaro.

Nella nostra precedente analisi sul cross Monero Dollaro avevamo messo il evidenza il chiaro trend positivo che il cambio cavalca dalla sua nascita. Avevamo, inoltre, posto l’attenzione dei nostri lettori sulla straordinaria performance di oltre il 1200% che la criptovaluta stava mettendo a segno nei confronti del dollaro durante il 2017. Infine, avevamo individuato area 60,80$ come un livello molto importante più volte testato dal mercato sia come resistenza che come supporto. Il giorno in cui scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio viola.

Cosa è successo successivamente? I prezzi sono continuati a salire facendo registrare un altro guadagno di Monero sul Dollaro di quasi il 180%. Da qui le quotazioni trascinate dal Bitcoin hanno perso oltre il 60% del loro valore per poi, sempre nella stessa giornata di contrattazione, recuperare gran parte del valore perso dando origine ad una lunga ombra inferiore, segnale di buona forza di Monero.

Cosa aspettarsi per il futuro? Dopo il tonfo del 22 dicembre i prezzi hanno ripreso quota e sembrano voler riprendere il loro bullish trend.

Nel momento in cui scriviamo Monero batte quota 377$ mentre il Bitcoin quota 15.750$. Monero è disponibile sulla piattaforma di trading CFD IQ Option.

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento. Ricordiamo, inoltre, che le criptovalute sono soggette ad un’alta volatilità.

*I CFD sono strumenti complessi e presentano un alto rischio di perdita rapida di denaro per via della leva. Tra il 74-89% degli investitori perde denaro quando negozia CFD. Considera se puoi permetterti l'alto rischio di perdere il denaro investito.
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