
Papa Francesco avverte: il mondo sotto l'influenza delle potenze malvagie
Nella recente omelia pronunciata dal Policlinico Gemelli di Roma, Papa Francesco ha lanciato un appello forte e chiaro contro le “potenze malvagie” che dominano il mondo contemporaneo. Ricoverato per 24 giorni a causa di una polmonite bilaterale, il Pontefice ha scelto di esprimere la sua preoccupazione per le crisi globali attraverso un messaggio che è stato letto dal Cardinale Michael Czerny durante la messa in piazza San Pietro. Le sue parole risuonano come un invito alla responsabilità collettiva di fronte a un mondo segnato da conflitti e divisioni.
il messaggio di speranza di papa francesco
“Il mondo sta in mano a potenze malvagie, che schiacciano i popoli con l’arroganza dei loro calcoli e la violenza della guerra”, ha affermato Papa Francesco. Queste dichiarazioni non solo evidenziano la gravità delle ingiustizie sociali e delle guerre in corso, ma pongono anche l’accento su una dimensione morale, invitando i fedeli a riflettere sul ruolo del bene e del male nel contesto attuale. La figura del diavolo è utilizzata dal Papa per rappresentare l’illusione e la disperazione che possono affliggere l’umanità, portando a una perdita di fede e speranza.
Nel suo discorso, Bergoglio ha sottolineato come il diavolo “sibila alle nostre orecchie che Dio non è davvero nostro Padre” e come Satana cerchi di convincerci che non ci sia speranza per gli affamati e i sofferenti. Questa visione pessimistica, tuttavia, viene contrastata dalla fede nel Dio che si avvicina all’umanità, offrendo la propria vita per la redenzione del mondo. La sua omelia si configura quindi come un messaggio di speranza nel bel mezzo di una crisi profonda, invitando tutti a non lasciarsi sopraffare dalla disperazione.
l’attenzione alle guerre nel mondo
Papa Francesco ha voluto anche esprimere la sua preoccupazione per le guerre in corso in diverse regioni del mondo. Ha menzionato in particolare:
- Ucraina
- Palestina
- Israele
- Libano
- Myanmar
- Sudan
- Repubblica Democratica del Congo
Queste aree, segnate da conflitti e violenze, richiedono un’attenzione particolare e un impegno costante da parte di tutta la comunità internazionale. Il richiamo alla pace è una costante del magistero di Francesco, che ha sempre cercato di portare avanti un dialogo costruttivo per la risoluzione dei conflitti.
In modo particolare, il Pontefice ha espresso preoccupazione per la ripresa delle violenze in Siria, un paese lacerato da anni di guerra civile e crisi umanitaria. “Auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili”, ha dichiarato. Questo appello riflette la sua attenzione per i diritti umani e la dignità di ogni persona, un tema che ha caratterizzato gran parte del suo pontificato.
il ruolo dei volontari e la speranza collettiva
Papa Francesco ha anche voluto ringraziare i fedeli che hanno pregato per lui durante il suo ricovero e che si prendono cura dei più fragili. Ha espresso la sua gratitudine ai volontari presenti a Roma per il loro pellegrinaggio giubilare, sottolineando come il loro servizio sia un esempio di dedizione e altruismo. “Sull’esempio di Gesù, voi servite il prossimo senza servirvi del prossimo”, ha affermato, evidenziando l’importanza del servizio disinteressato e della solidarietà.
La figura dei volontari, che operano tra le persone più vulnerabili della società, è centrale nel messaggio di Francesco. “Per strada e tra le case, accanto ai malati, ai sofferenti, ai carcerati, coi giovani e con gli anziani, la vostra dedizione infonde speranza a tutta la società”, ha ribadito. Queste parole richiamano l’attenzione sulla necessità di costruire comunità solidali, in cui ogni individuo si senta parte di un progetto comune di umanità.
Il Papa ha descritto come, nei “deserti della povertà e della solitudine”, i piccoli gesti di servizio gratuito possano far fiorire “germogli di umanità nuova”. Queste immagini evocative ci invitano a riflettere su come anche le azioni più semplici possano contribuire a un cambiamento positivo nella società. La visione di un “giardino” sognato da Dio per l’umanità sottolinea l’importanza di un impegno collettivo per promuovere la pace e la giustizia.
In un contesto globale in cui le potenze malvagie sembrano prevalere, le parole di Papa Francesco offrono un messaggio di speranza e di invito all’azione. La sua omelia dal Policlinico Gemelli non è solo un richiamo alla preghiera, ma anche un invito a tutti a impegnarsi attivamente per costruire un mondo migliore, dove la dignità umana sia rispettata e ogni persona possa vivere in pace e armonia. La sfida è grande, ma la fede e la dedizione possono rappresentare una luce nel buio delle difficoltà attuali.