Twitter in vendita

Secondo indiscrezioni rilasciate dalla Cnbc, Twitter sarebbe in vendita e Google sembra essere tra i possibili acquirenti. 

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Twitter sembra essere ad un passo dalla vendita, l’accordo dovrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno. Intanto, in Borsa il titolo ha un’impennata del 21,4%.

Dopo i target mancati, gli utenti che non crescono quanto sperato e i conti in rosso Twitter è in crisi e cerca una soluzione. L’accenno alla vendita pertanto non stupisce e si ripercuote in modo sensibile sul titolo. Lo stesso era successo ad agosto quando si era diffusa la notizia che Steve Ballmer, ex ceo di Microsoft e azionista di Twitter con il 4% del capitale, stesse organizzando una cordata per acquisire la società assieme al principe saudita Al-Waleed bin Talal (detentore del 5%). Allora, le azioni hanno superato quota 20 dollari, crescendo del 27%. Non se n’è fatto nulla e i titoli sono tornati a livelli più consueti.

A gennaio si era fatto il nome di News Corp. L’idea era piaciuta al mercato, tanto da far salire il titolo del 14%. Il Wall Street Journal indicava invece tre altri papabili: Alphabet in testa, seguito da Time Warner e Twenty-First Century Fox. A febbraio spuntano i nomi di Marc Andreessen e di Silver Lake, società di private equity. Per il New York Post, invece, Twitter avrebbe discusso la fusione con Yahoo. A giugno Recode torna su Google, cui affianca la new entry Comcast. Techcrunch amplia invece la rosa a Apple, Facebook, News Corp, Verizon, AT&T, Microsoft e Amazon.

I motivi di interesse nell’azienda non mancano. La base di utenti e il flusso informativo possono interessare media e tech company, come testimoniano i buy con i quali gli analisti bollano i titoli Twitter. E lo confermano le parole di Ballmer, che in un’intervista a Business Insider spiega perché ha deciso di prendersi il 4% di Twitter: “Ha avuto alcune difficoltà ma credo che nel lungo periodo continuerà a essere una grande società”. Secondo l’ex ceo di Microsoft, c’è ancora una consistente “potenziale al rialzo” in quanto Twitter è riuscito a creare un brand globale e riconoscibile, ci sono molte opportunità per migliorare il prodotto e la struttura dei costi.

 

Il prezzo di Twitter non è alla portata i tutti: 10 miliardi di dollari. Ci sono alcuni indiziati principali, per possibili sinergie e capacità di spesa. C’è chi viene accostato all’affare più per la capienza del portafoglio che per piani strategici. E ci sono i possibili outsider.

Per quanto concerne Google, certo le risorse non mancano. La capacità di analisi di Google e il flusso in tempo reale di Twitter potrebbero sposarsi per moltiplicare le potenzialità pubblicitarie del sito di microblogging. Potenziare i propri strumenti e monetizzare Twitter. Senza dimenticare le sinergia con Android.

Per Amazon invece Twitter potrebbe essere uno strumento utile per l’e-commerce e per aggiungerebbe valore alla linea dei dispositivi Fire.

Per Microsoft Twitter potrebbe essere un prodotto da aggiungere al pacchetto anche se Microsoft ha già speso 26 miliardi di dollari per LinkedIn.

Mark Zuckerberg invece sembra aver fatto un passo indietro. In passato ha sondato il terreno e tentato di assumere Jack Dorsey prima che diventasse ceo. Facebook sta mettendo sempre più l’accento su contenuti e live e forse non ha più bisogno di Twitter

Per Apple sarebbe uno strumento in più per la propria piattaforma e per migliorare la qualità delle analisi.

AT&T e Verizon vogliono entrambi diventare media company a tutto tondo. Entrambe, però, hanno già affrontato da poco un investimento importante: Direct Tv e Yahoo. Mettere le mani su Twitter sarebbe un rischio.

Non resta che seguire gli avvenimenti e vedere che cosa accade.