Cina, l’identità si sposta su WeChat

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In Cina WeChat fungerà anche da documento identificativo

Non è più fantascienza, a partire da oggi: il futuro è già arrivato nella provincia cinese del Guangdong, dove WeChat, il popolare network di messaggistica con un miliardo di utenti, permette il riconoscimento attraverso una carta d’identità digitale caricata in un istante dal proprio dispositivo mobile. Per iscriversi a una biblioteca, effettuare un check-in prima del volo o aprire un conto corrente, basterà inviare il proprio viso alla piattaforma social e in pochi istanti l’identità viene confermata. Un notevole risparmio di tempo e fatica che non nasconde però alcuni risvolti preoccupanti per la tutela della privacy.

Dietro alla svolta tecnologica che permette il riconoscimento dell’identità su base digitale, campeggia Tencent, gigante dell’industria hi-tech cinese specializzato in giochi, applicazioni e pagamenti online che oltre ad aver sviluppato il successo di WeChat può vantare una capitalizzazione in Borsa vicina ai 500 miliardi di dollari (un valore superiore a quello di un altro gigante come Facebook). Per il momento il progetto pilota è concentrato nella città di Guangzhou, capoluogo della provincia di Guangdong, ma tutto fa pensare che le mire del colosso tecnologico si allargheranno sull’intera Cina.

Il sistema di riconoscimento appoggiato a WeChat prevede due livelli di accesso: per il primo, meno sofisticato, è sufficiente caricare la propria identità con una semplice fotografia e uno smartphone, ma per operazioni più complesse e delicate è necessario il passaggio ad un ufficio incaricato di verificare l’esattezza del riconoscimento. Una volta condivisa, la propria immagine è a disposizione dell’utente per i più svariati impieghi: acquisti online, prenotazioni di biglietti, iscrizioni a club, ma allo stesso tempo i dati immessi diventano, ovviamente, accessibili alla piattaforma di WeChat e, eventualmente, alle autorità dell’ordine pubblico. Tencent, lo ricordiamo, forma con Alibaba, il leader asiatico dell’e-commerce, e Baidu il collettivo BAT: un bacino enorme di dati sensibili potenzialmente disponibili per le attività di controllo del governo cinese. Un legame stretto tra iniziativa privata e Partito, con le identità e le vite private dei cittadini e consumatori coinvolte in mezzo.