Riforma delle pensioni a rischio con le dimissioni di Renzi?

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pensioni minime

Le dimissioni di Matteo Renzi arrivano sicuramente nel momento meno opportuno per quanto riguarda il prosieguo di alcune leggi chiave dell’azione di governo. Una delle leggi che di fatto verranno compromesse dall’interruzione delle attività di governo è quella che rimette mano al sistema pensioni.

Il pacchetto che prevede l’introduzione dell’Anticipo Pensionistico (Ape) per coloro che vogliono uscire dal mercato del lavoro prima che maturino i requisiti per la pensione, potrebbe risultare in qualche modo compromessa dagli eventi che si stanno innescando; per non parlare poi dell’aumento della quattordicesima e dell’ampliamento della platea dei soggetti beneficiari. E poi ancora esodati alle prese con l’ottava salvaguardia e ricongiunzione gratuita dei contributi. Di carne al fuoco, insomma, il governo Renzi ne aveva messa parecchia.

Ma ora che l’esecutivo non c’è più – o quanto meno non più sotto le forme che lo hanno accompagnato nel corso di questi 1000 giorni di azione di governo – che cosa accadrà?

Riforma delle pensioni a rischio con le dimissioni di Renzi?

In molti temono che tra le tante leggi rimaste ferme a metà, la riforma delle pensioni sia una di quelle che più accuseranno il colpo di questa crisi politica. D’altra parte lo stesso Tito Boeri, presidente dell’Inps, appena un paio di mesi fa aveva portato in evidenza i rischi che avrebbero potuto esserci sulla riforma previdenziale in caso di vittoria del No. Ed esattamente come in molti avevano prospettato, alla fine il No ha vinto sul serio.

A questo punto, tra gli scenari possibili nell’era post Renzi c’è l’idea che possa instaurarsi un governo tecnico – forse guidato dal presidente del Senato Pietro Grasso o dall’attuale ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – volto ad approvare tutte quelle norme rimaste in bilico. Tuttavia, al di là che il Capo dello Stato Sergio Mattarella deciderà di andare a elezioni anticipate o di affidare l’incarico di governo a un nome “tecnico”, resta comunque il fatto che il pacchetto pensioni non subirà alcun contraccolpo.

Il Senato infatti si è impegnato per approvare senza più revisioni di sorta la Legge di Bilancio 2017 che era già stata votata a maggioranza dalla Camera. E in quella Legge rientrano appunto tutte le norme volute dal governo Renzi sul fronte previdenziale. L’atto di responsabilità assunto dal premier Renzi di rimandare di qualche giorno la formalizzazione delle dimissioni per consentire l’approvazione della manovra, in pratica, ha reso possibile che le norme (anche sulle pensioni) venissero approvate e attuate senza alcun ostacolo di sorta.