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Qualcomm, le importanti richieste da parte della Cina

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Importanti richieste dalla Cina a Qualcomm

La Cina avanza richieste importanti nei confronti di Qualcomm Inc. prima di approvare la proposta di acquisto di NXP Semiconductors NV.
Nello specifico l’acquisizione avrebbe, secondo un portavoce del ministero del commercio cinese, un impatto importantissimo sul settore tecnologico e potrebbe addirittura avere effetti negativi sul mercato.
In particolare le autorità, secondo quanto dichiarato, avrebbero parlato direttamente con Qualcomm per comprendere effettivamente come ridurre questo impatto negativo. Tuttavia i test di mercato atti a verificare l’effettiva validità del piano di Qualcomm hanno prodotto risultati non proprio soddisfacenti.

Inoltre il portavoce Gao Geng ha anche affermato che la Cina continuerà a condurre test e raccogliere dati in un lasso di tempo molto più ampio in maniera tale da comprendere se effettivamente i risultati siano attendibili o meno.

Cina e Stati Uniti

Nel frattempo le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti non danno cenno di tregua. Il Presidente Donald Trump ha minacciato di imporre dazi doganali pari a 150 miliardi di dollari per importazioni cinesi che violino i diritti di proprietà intellettuale, mentre Pechino minaccia di vendicarsi in maniera esemplare: dalla soia americana fino anche agli aerei.

Come se non bastasse gli Stati Uniti hanno imposto un divieto settennale di acquisto da fornitori americani a ZTE Corp.  spegnendo definitivamente le aspirazioni espansionistiche dell’azienda.
La Cina però ha promosso politiche che mirano a ridurre sempre di più la dipendenza da altre Nazioni cercando di costruire una propria economia nazionale solida e indipendente.

In ogni caso la transazione NXP risulta cruciale per Qualcomm la quale mira a distaccarsi sempre più dal mercato degli smartphone in forte diminuzione a causa di una concorrenza spietata.
Nello specifico l’accordo era stato annunciato più di un anno fa e la società di San Diego aveva dichiarato che sarebbe stato chiuso entro la fine del 2017. Vedremo se il 2018 sarà l’anno buono.

Le azioni Qualcomm sono disponibili per il trading CFD sulla piattaforma di Markets.com nella categoria delle azioni quotate negli Stati Uniti.

Bitcoin non è più sinonimo di criptovaluta

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Bitcoin non è più sinonimo di criptovaluta

Un vero e proprio rally per le criptovalute tra cui Bitcoin, nelle ultime 24 ore. Le capitalizzazioni del settore sono cresciute complessivamente di oltre 340 miliardi di dollari. Un periodo di ripresa del bitcoin, che come evidenziavamo nell’articolo di ieri 18 aprile, ha incassato delle dichiarazioni favorevoli sia da parte della direttrice del Fondo Monetario Internazionale, sia da parte di forti investitori potenzialmente interessati all’investimento sul BTC e sulle criptovalute in generale.

Il rialzo del settore criptovalute si deve infatti principalmente alla performance del Bitcoin, che da solo riesce ancora a trainare tutte le altre, di cui rappresenta agli occhi di molti investitori, il portabandiera. Tale dinamica, tuttavia e per fortuna, sta lentamente cambiando. Grazie a questo cambiamento le singole criptovalute e i progetti sottostanti vengono considerati singolarmente, com’è giusto che sia.

A dimostrazione di ciò, si stanno moltiplicando i movimenti di prezzo indipendenti, da parte delle singole criptovalute, anche minori.

Ethereum e Ripple ci mettono del loro

Tuttavia, vanno evidenziate alcune eccezioni. Il merito di questa ripresa della capitalizzazione non va associata interamente alla ripresa del BTC, ma anche ai singoli successi di alcuni singoli progetti.

Per quanto riguarda Ripple, ad esempio, in un precedente articolo abbiamo evidenziato il fatto che i vertici della società Ripple hanno dichiarato di essere favorevoli alla regolamentazione del settore ed anzi di voler spingere in tal senso. Ripple e gli XRP sono pronti a qualsiasi tipologia di regolamentazione.

Per quanto riguarda Ethereum, invece, è stato reso noto che la NASA ha in programma di lanciare una ricerca basata sulla sua blockchain.

Investimenti istituzionali in arrivo?

Riprendiamo il discorso su Ripple e sui rapporti con le istituzioni, che non possono prescindere da una regolamentazione. A tal proposito, Saxo Bank, una importante banca d’investimento danese, ha recentemente pubblicato un report che prevede un afflusso di capitali istituzionali nel mercato delle criptovalute, che porterà a un generale rialzo per la gran parte delle criptovalute.

Grandi banche come Barclays hanno rivelato a tal proposito di aver pianificato piani di trading su criptovalute in futuro. L’ingresso di grandi istituzioni finanziarie mostra che la domanda da parte degli investitori istituzionali è reale e che sta aumentando rapidamente.

 

 

Azioni Eni, sarà correzione? analisi tecnica al 19 aprile 2018

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Azioni Eni, analisi tecnica al 19 aprile 2018

Nella nostra precedente analisi tecnica del 06 aprile 2018 sottolineavamo che le quotazioni delle azioni Eni avevano fatto registrare, su scala daily, un doppio minimo in area 13,25€ (frecce viola), pattern di inversione che era stato confermato dopo la rottura con volumi in forte aumento (cerchio arancione) del precedente massimo relativo posizionato a quota 13,90€ (linea viola orizzontale). Tale massimo relativo era stato, inoltre, successivamente ritestato in maniera millimetrica dando origine ad un chirurgico pullback (freccia blu). Avevamo aggiunto che tale livello rappresenta un pivot point. Avevamo concluso dicendo che nel breve periodo le azioni Eni avevano ancora spazio per salire e far accrescere le proprie quotazioni. Quando scrivevamo tutto ciò eravamo sulla candela evidenziata con il cerchio arancione a quota 14,83€.

Azioni Eni, analisi tecnica al 19 aprile 2018

Cosa è successo successivamente? I prezzi delle azioni Eni sono continuate a salire muovendosi in una ripida tendenza rialzista di breve periodo. Ciò è confermato anche dal fatto che le candele sono ben al di sopra e lontane da tutte le medie mobili esponenziali. I prezzi durante da salita hanno breakkato al rialzo anche l’importante massimo precedente posto in area 15,00€

Azioni Eni, analisi tecnica al 19 aprile 2018

Da un punto di vista di brevissimo termine, osservando un grafico orario, possiamo meglio notare l’interessante rialzo che ha visto Eni protagonista nelle ultime giornate di contrattazione. Osserviamo, infine, come tutti i nostri indicatori sono in area positiva.

[plus_chart chart=”ENI-I”]

Azioni Eni, continuerà la salita?

A nostro avviso, le azioni hanno corso tanto ed in poco tempo, per cui una sana correzione dovrebbe essere fisiologica. Tuttavia la tendenza di breve termine sarà ancora saldamente impostata al rialzo.

Nel momento in cui scriviamo le azioni Eni battono quota 15,78€.

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Ripple si stacca e raddoppia su base annuale

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Valore degli XRP di Ripple più che raddoppiato negli ultimi 11 mesi

Circa 12 mesi fa, gli XRP di Ripple valevano 0,31 dollari, mentre oggi ne valgono 0,68. In pratica, ha più che raddoppiato il suo valore, sebbene abbia ottenuto un picco nel gennaio di quest’anno. Il successivo ribasso, così come l’eccessivo rialzo, è stato causato dalla crisi del Bitcoin, con cui gli XRP si sono dimostrati fin troppo correlati, così come accaduto per le altre valute digitali.

Oltre al raddoppio del valore, di queste ore, inoltre, la notizia che i vertici di Ripple hanno manifestato la loro propensione alla regolamentazione del settore delle criptovalute, a differenza di ciò che invece si vede per il Bitcoin.

Il trampolino di Santander

Alle varie novità di questi giorni riguardanti in generale il settore delle crypto, occorre evidenziare il lancio di One Pay FX da parte del Banco Santander. Si tratta di un’app per i pagamenti internazionali che sfrutterà la tecnologia offerta dalla società Ripple, sebbene senza l’utilizzo degli XRP, ovvero i token di Ripple.

Una news, quella dell’App di Santander, coerente con la storia di Ripple, che da molto tempo gode va decisamente d’accordo con le istituzioni bancarie e dalle stesse molto apprezzata, soprattutto per quel che riguarda la possibilità di ridurre tempi e costi dei pagamenti transfrontalieri.

Verso nuovi orizzonti e quotazioni

Proprio questa apertura verso la regolamentazione, il suo continuo progresso nel rapporto di collaborazione con le istituzioni bancarie, immergono Ripple nel sistema finanziario internazionale, staccandola di fatto dalle altre valute digitali. D’altro canto, la stessa Ripple ha sempre chiesto di non chiamare gli XRP delle criptovalute, proprio per non “confonderle nel gregge”.

L’augurio, per chi è deciso ad investire in Ripple, è che il valore degli XRP si stacchi anche dalle dinamiche del Bitcoin.

Ripple è disponibile per il trading sulle piattaforme exchange e di trading CFD come la piattaforma Plus500.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

 

La NASA avvia una ricerca sulla blockchain di Ethereum

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La NASA avvia una ricerca sulla blockchain di Ethereum

Sensazionali le notizie che giungono dalla NASA (National Aeronautics and Space Administration) la quale, in collaborazione con l’Università di Akron, ha deciso di avviare un programma di ricerca sulla blockchain di Ethereum.
Nello specifico le due forze scientifiche hanno come scopo quello di implementare questa tecnologia in relazione alla comunicazione e alla navigazione spaziale.

Senza dubbio la blockchain, la quale è stata già studiata ed impiegata per ciò che riguarda altri settori, si conferma con questa notizia come una delle innovazioni più importanti del nostro secolo.

Obiettivi

Questi nuovi studi condotti dalla NASA e dall’Università di Akron avranno degli obiettivi ben specifici. In particolare Jin Kocsis, membro del dipartimento di Elecrtical and Computer Engineering il quale ha ricevuto una sovvenzione superiore a $330.000, ha dichiarato che gli obbiettivi posti per questa ricerca saranno quelli di garantire la creazione di una tecnologia che permetterà alle astronavi di essere più efficienti in orbita ma anche di trasmettere dati in maniera più semplice e rapida.

[plus_chart chart=”ETHUSD”]

Come se non bastasse tale tecnologia sarà messa a disposizione anche degli scienziati per affrontare minacce legate a disastri ambientali e catastrofi, fattori che saranno molto più facili da prevedere.

Conferme importanti giungono però anche dalla NASA. Nello specifico Thomas Kacpura responsabile del programma di comunicazione presso il Glenn Research Center  della NASA ha dichiarato che un progetto simile è il primo del suo genere e la tecnologia legata alla blockchain di Ethereum sarà vagliata e studiata in ogni suo aspetto in modo tale da poter mostrare tutto il potenziale che, secondo il suo parere, è racchiuso in essa.

In ogni caso non resta che attendere i risvolti futuri e comprendere effettivamente che tipo di risultati possa dare tale ricerca.

Ripple attacca il governo e le politiche sulle criptovalute

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Per Ripple arriva un altro importante cliente che testerà la sua tecnologia

Importantissima mossa “politica” da parte di Ripple, terza criptovaluta al mondo con una capitalizzazione pari a circa 26 miliardi di dollari al momento, la quale si è messa in contatto con il Governo britannico al fine di fargli rivedere alcune normative relative proprio le criptovalute.

Nello specifico un membro senior di Ripple ha invitato proprio il Governo a rivalutare quelle che sono le regole del settore “cripto” il quale è sempre più inteso come un modo per aggirare i controlli governativi o la supervisione delle banche.

In particolare sono stati tre i punti fondamentali toccati da Ripple. Il primo riguarda la protezione dei consumatori i quali, allo stato attuale, non sono tutelati nella giusta maniera.
Gli altri due punti invece riguardano normative relative la stabilità finanziaria e il controllo antiriciclaggio.

Secondo Ryan Zagone, capo delle relazioni regolatorie di Ripple, ci si trova in un momento nel quale si necessita rapidamente di maggiori controlli e regole.

[plus_chart chart=”XRPUSD”]

La situazione nel Regno Unito

Il Regno Unito è da sempre uno dei territori più fertili per lo sviluppo della tecnologia blockchain la quale ha assistito ad una crescita importante in virtù anche delle riforme pro innovazione degli ultimi anni.

Tuttavia secondo Zagone il Governo potrebbe prendere esempio dal Giappone nel quale è stata creata una configurazione normativa che ha permesso a una criptovaluta come il Bitcoin di essere riconosciuta come metodo di pagamento legale e certificato.
Secondo le normative, infatti, in Giappone le borse nazionali che trattano criptovaluta sono obbligate a registrarsi presso l’autorità di regolamentazione finanziaria del Paese per ottenere una particolare licenza che gli permette di operare.

Tramite l’introduzione di regole ben specifiche infatti si potrebbe incrementare in maniera sana questo settore. Non è un caso che un gigante come Yahoo Japan detenga una quota nelle borse nazionali di criptovaluta e abbia presentato domanda per aprire un proprio scambio crittografico.

Il successo del Bitcoin dipende solo dal Bitcoin?

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Ci chiediamo se il successo del Bitcoin dipenda solo dal bitcoin, oppure anche da altri fattori

Ricevuta la “benedizione” di Soros, il lascia passare dalla direttrice del Fondo Monetario Internazionale, passato il Tax Day, il Bitcoin non ha più scuse per non crescere. Le dichiarazioni dei vari ministri sulla proibizione e/o forte regolamentazione si sono affievolite, perciò c’è davvero spazio per un recupero della quotazione. Fino a quale punto, tuttavia è difficile dirlo.

L’ipotesi che arrivi nuovamente a livelli pre-crisi ciò nonostante non è scontato, poiché in tanti hanno capito che il Bitcoin non è un asset destinato alla sola crescita (così come tutti gli altri, del resto). La valanga di neo investitori senza troppi criteri che ha fatto la vera fortuna del bitcoin, ha imparato la lezione e difficilmente si farà prendere dall’entusiasmo come in precedenza.

Tuttavia, potrebbero invece entrare in campo grandi investitori con grande liquidità, che potrebbero far variare il prezzo del Bitcoin e innescare operazioni di acquisto. Se il bitcoin è rimasto lo stesso, sono gli investitori a mutare.

Cosa può influenzare oggi la quotazione del BTC

Il pericolo “ritorno allo zero” sembra essere sempre più fantascientifico. Il Bitcoin oggi può contare su un grande numero di investitori ed è entrato per certi versi nel “sistema”, tramite i futures. Attorno al prezzo del bitcoin ruotano ormai troppi interessi.

Un elemento che nel prossimo futuro potrà sicuramente influenzare la quotazione del BTC, sarà sicuramente una probabile normativa per la sua parziale (se non totale) regolamentazione, così come avvenuto in Corea del Sud, un modello che potrebbe interessare ai principali governi d’occidente.

Un altro elemento è dato dallo stesso progetto Bitcoin, nel quale prendono parte fattori molto incisivi tra cui la spendibilità (la possibilità di essere speso, utilizzato per gli acquisti), la velocità delle transazioni, la scalabilità e altre caratteristiche tecniche volte al miglioramento del sistema.

Questi due elementi potranno sicuramente influenzare la quotazione della criptovaluta, così come già hanno fatto in passato.

Tra sistema e anti sistema

Al momento, la fine del boom ha fruttato la messa in stand-by delle preoccupazioni da parte dei governi, basate soprattutto sull’utilizzo della stessa per fini illeciti. Allo stesso modo, anche gli attori del sistema finanziario hanno mollato un po’ la presa (vedi BCE e FED). Questo tuttavia non è dovuto a un “riappacificamento” tra il sistema e l’anti-sistema (rappresentato dal Bitcoin), bensì un break dovuto alla diminuzione dell’incisività di quest’ultimo negli equilibri finanziari e nel minor potere attrattivo verso l’investitore.

Detta in parole semplici: se non morde troppo, può restare. Il successo del Bitcoin quindi potrebbe non dipendere solo dal bitcoin. Questo, almeno, a quanto si è visto finora. Un Bitcoin non troppo forte piace anche al sistema. Un Bitcoin troppo forte, al contrario e come si è visto, ha suscitato grandi critiche.

Alle ore 12:00 di oggi 18 aprile 2018, la quotazione del BTC segna quota 8097 sul dollaro. Il BTC è disponibile per il trading CFD sulla piattaforma di Markets.com.

FTSE MIB, si avvicina area 24 mila

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FTSE MIB, analisi tecnica al 18 aprile 2018

Nella nostra precedente analisi tecnica del 09 aprile 2018 evidenziavamo che le quotazioni dell’indice domestico Ftse Mib avevano attraversato al rialzo la resistenza statica posta in area 22.850 punti; ciò aveva spinto i prezzi verso l’alto e contestualmente i nostri indicatori si erano portati in area positiva. Avevamo, inoltre, osservato l’apertura di un gap (freccia arancione) che i prezzi avevano fatto registrare in area 22.600 punti; tale gap aveva accompagnato la rottura al rialzo di tutte le medie mobili esponenziali. Avevamo concluso dicendo che, a nostro parere, le quotazioni del nostro indice Ftse Mib avevano ancora spazio per salire e far registrare nuovi allunghi. Quando scrivevamo tutto ciò eravamo a quota 23.105 punti.

FTSE MIB, analisi tecnica al 18 aprile 2018

Cosa è successo successivamente? Le quotazioni dell’indice Ftse Mib hanno proseguito la loro strada rialzista, facendo registrare dalla nostra precedente analisi una performance del 3% nel giro di otto sedute di contrattazione. Osserviamo, interessanti movimenti swing rialzisti delineati da minimi e massimi crescenti. Notiamo, infine come i prezzi si trovano ben al di sopra di tutte le medie mobili.

[plus_chart chart=”FIBi”]

FTSE MIB, l’importante area di 24.000 punti sembrerebbe vicina

A nostro avviso, le quotazioni del nostro indice, dopo aver rifiatato e fatto registrare un leggero ritracciamento, potrebbero arrivare fino all’importante area di 24.000 punti. Ricordiamo che un breakout netto e definitivo di tale livello cambierebbe lo scenario di lungo termine.

Nel momento in cui scriviamo l’indice Ftse Mib batte quota 23.688 punti.

Le valutazioni evidenziate in questo articolo non vogliono essere un invito all’investimento, bensì solo analisi tecniche da valutare per possibili operazioni di trading/investimento.

Novità Bitcoin tra blockchain, Soros, FMI e tax day

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Le principali novità del bitcoin con focus su Soros, FMI, blockchain e tax day

Il Bitcoin, la criptovaluta più conosciuta al mondo, riprende quota 8.000 dollari dopo un periodo non proprio florido nel quale il suo valore era sceso bruscamente.

Nel corso degli ultimi giorni c’è stato infatti un rialzo del 25% che fa ben sperare gli investitori. Secondo i trader, alla base di questo aumento repentino ci sarebbe la fine del cosiddetto Tax Day ovvero il giorno nel quale i contribuenti americani devono presentare la propria dichiarazione dei redditi.

Secondo l’opinione generale infatti, per pagare le imposte molti avrebbero venduto i propri Bitcoin generando un ribasso della criptovaluta.

Tra le tante novità riguardanti Bitcoin e le criptovalute ci sarebbe anche la notizia secondo la quale le società “exchange” che trattano proprio lo scambio di moneta virtuale starebbero trattando con la SEC (l’organismo di controllo statunitense). Prima tra tutte Coinbase la quale sta dialogando con le autorità statunitensi al fine di essere riconosciuta come un vero e proprio broker certificato.

Blockchain e non solo

Oltre a questo c’è da dire che anche sul fronte blockchain le novità non sono poche e iniziano ad avere un’incidenza ed uno sviluppo sempre maggiore. Samsung ad esempio è al lavoro per lo sviluppo di un sistema che permetta di tenere traccia di spedizioni globali del valore di miliardi di dollari l’anno, che fa da eco all’istituto bancario Santander è il primo a lanciare un sistema di pagamento basato proprio sulla tecnologia del blockchain.

In ogni caso i dati riguardo lo sviluppo di tale tecnologia sono sorprendenti. Seppur fino a questo momento il suo impatto non sia stato chi sa quanto importante le previsioni dicono che le società legate alla blockchain produrranno circa 200 miliardi di dollari di valore entro 5 anni.

[plus_chart chart=”BTCUSD”]

Una tecnologia che secondo gli esperti è destinata a sconvolgere il mondo della finanza, dell’economia e non solo in quanto toccherà anche tantissimi altri settori.

Soros e l’interesse per l’investimento sul Bitcoin

Se n’è parlato parecchio negli scorsi giorni e se ne continua a parlare ancora oggi. Il magnate della finanza Soros ha manifestato l’interesse per l’investimento in Bitcoin dopo averlo denigrato. L’interesse può essere stato causato dal basso prezzo raggiunto dal BTC, così come dal rinnovato interesse verso il sistema blockchain. A questi fattori si aggiungono anche le parole del direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde.

Il Fondo Monetario Internazionale parla bene delle criptovalute

Così come abbiamo visto nell’articolo di stamattina riguardante le dichiarazioni del direttore (o direttrice, se preferite) della FMI riguardo alle criptovalute, queste potrebbero apportare benefici al sistema finanziario, lo stesso contro il quale il bitcoin si batte sin dalla sua nascita. Tali dichiarazioni hanno fatto risalire ulteriormente la quotazione del bitcoin e delle altre criptovalute.

Azioni Intesa Sanpaolo slanciate da offerta Intrum

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Per le azioni Intesa Sanpaolo un rialzo per via della nuova partnership con Intrum

Le azioni Intesa Sanpaolo hanno iniziato positivamente la seduta di contrattazione del 17 aprile, grazie alla comunicazione ufficiale da parte dell’istituto riguardo all’offerta di Intrum. Il titolo ha beneficiato di un +1,30% sin dall’inizio della seduta.

Tale offerta riguarderebbe una partnership strategica sui crediti deteriorati. Tale operazione prevederebbe una prima fase con la costituzione di una società apposita, seguita da una fase con la cessione e la cartolarizzazione del portafoglio dei loans non performanti del gruppo.

L’offerta proposta verrà presto presentata al CDA della banca Intesa Sanpaolo.

[plus_chart chart=”ISPR-I”]

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